Il turismo ai tempi di Instagram
La società partecipata da Loggia e Camera di commercio cambia pelle: più digitale per attirare i nuovi ricchi
Francia, Spagna, Paesi scandinavi e big-spender provenienti dall’area mediorientale, Dubai in testa. Sono queste le nazioni su cui VisitBrescia punterà nel 2020 per aumentare la presenza turistica sul territorio bresciano. Come? Facendosi aiutare dai big data, come insegna il caso del lago alpino di Braies.
Più che eco-turismo, un fenomeno di ego-turismo. Il caso è noto, non è nuovissimo, è stato raccontato e ri-raccontato, ma riassume impeccabilmente le regole del gioco del turismo 4.0, quello dominato dal digitale e, quindi, dalla centralità dell’esperienza che sa farsi sentiment virale.
A 1.496 metri d’altitudine, cento chilometri tondi tondi da Bolzano, il lago di Braies — punto di partenza della via numero 1 delle Dolomiti — ha qualcosa come mezzo milione di post su Instagram. Suo malgrado, dato che fino a qualche anno fa, il lago era una gemma sconosciuta in mezzo alla val Pusteria, nota solo ai locali e agli escursionisti. Oggi è una delle mete più gettonate in qualsiasi stagione dell’anno, presa d’assalto da migliaia di turisti che non aspettano altro che farsi una foto in equilibrio sulla sua superficie ghiacciata d’inverno o seduti sulla barchetta d’estate.
Al netto della (non secondaria) questione ambientale, Braies — anzi, #Braies — fornisce la misura della potenza dei social di creare, dal nulla o quasi, una destinazione. Ed è attorno a questo ragionamento che VisitBrescia, la controllata di Loggia e Camera di Commercio che si occupa di incoming, ha costruito la sua strategia per il 2020. Spiega Manuel Gabriele, il nuovo direttore dell’ente che qualche mese fa ha abbandonato la vecchia dicitura di Bresciatourism in un’operazione di rebranding che ha ridisegnato, snellendola, anche la compagine statutaria, che «nove mete su dieci vengono oggi decise attraverso ciò che i turisti vedono sul web».
Una rivoluzione copernicana, ormai in atto da qualche anno per la verità, ma che obbliga gli operatori del settore ad adeguarsi alle nuove regole del gioco. Parte da qui, dunque, l’iniziativa di affidare alla start up innovativa The Data Appeal Company fondata nel 2014 e incubata da H-Farm una ricerca, presentata ieri in anteprima nella sede della Camera di commercio di via Einaudi, sul posizionamento online dei siti d’interesse culturale e turistico della provincia di Brescia nonché — elemento forse più importante per albergatori, enti locali e strutture recettive — del grado di soddisfazione (l’appeal, appunto) che le proposte attrattive e le strutture ricettive del territorio hanno raccolto lo scorso anno. Una ricerca, certo, più qualitativa che quantitativa (per i numeri consuntivi 2019 bisognerà aspettare la Regione e la Provincia) ma che, se confrontata con i dati Istat 2018 — 10,4 milioni di presenze e 2,8 milioni di arrivi — sostanzialmente in linea per dimensioni e comparabili sugli andamenti, dimostra come oggi mondo reale e mondo virtuale siano in pratica la stessa cosa. «Abbiamo vagliato e analizzato qualcosa come 630 mila giudizi — spiega Damiano De Marchi, Product Destination Specialist per la branch Travel della start up — e i big data ci dicono come le destinazioni legate alla provincia di Brescia godano di un sentiment generalmente positivo (l’87,5% dei giudizi, ndr) e che questo sentiment sia in crescita anno su anno di un punto percentuale». Disaggregando il dato, tuttavia, emergono diverse criticità, alcune connaturate alla stagionalità — «il grado di soddisfazione si abbassa nell’altissima stagione, a causa del congestionamento delle località» prosegue De Marchi — altre invece alle caratteristiche dell’offerta bresciana, fra cui spiccano in particolare il rapporto fra qualità e prezzo delle strutture, non sempre in grado di rispettare le aspettative dei clienti, nonché la connettività, spesso inadeguata alle esigenze dei viaggiatori business che necessitano di collegamenti internet veloci, stabili e gratuiti.
«È su queste importantissime indicazioni che ci muoveremo — assicura l’ad di VisitBrescia, Graziano Pennacchio —. Contiamo quest’anno su un budget di 900 mila euro che potrebbe poi salire oltre il milione per finanziare alcuni progetti speciali. Attrarre nuovi turisti dalla Francia, dalla Spagna, dall’area scandinava e dai Paesi big-spender del Medioriente come Dubai sarà l’obiettivo del 2020. Lo faremo sia online che offline, potenziando cioè il nostro posizionamento internet (anche attraverso un restyling del sito, che dovrebbe concludersi fra un paio di mesi, ndr) ma partecipando anche a una serie di selezionate fiere di settore insieme a vecchi competitor (vedi Trentino Marketing, ndr) che oggi invece comprendono come le aggregazioni siano fondamentali per presentare al mondo le offerte turistiche e culturali locali o di nicchia».
E proprio sull’emersione delle nicchie (forse Braies non lo è stata?) punterà l’attività di aggiornamento e formazione rivolta agli albergatori: «Sono il nostro braccio armato — conclude Gabriele — perché è da loro, in reception, che nasce il rapporto col turista alla ricerca di spunti ed emozioni».
L’hashtag seriale Il lago di Braies, una delle location più postate, dimostra la potenza del web
"Gabriele Oggi nove turisti su dieci decidono la loro prossima metà informandosi e facendosi ispirare da contenuti presenti online
Pennacchio Attrarre nuovi turisti da Spagna, Francia, Scandinavia e Paesi del Medioriente con alte capacità di spesa sarà l’obiettivo strategico nel corso del 2020
Cosa dicono i social Le critiche riguardano il rapporto qualità prezzo nonché la bassa connettività