Corriere della Sera (Brescia)

Meningite, vaccini ad Adro Malumori nelle altre scuole

Ats: gli studenti di Rovato e Chiari possono recarsi negli ambulatori straordina­ri

- Matteo Trebeschi

Da oggi fino al 25 gennaio l’Ats di Brescia prevede di vaccinare 2.150 persone, tra studenti e personale docente. È questo il cronoprogr­amma che investe gli istituti superiori di Adro (450 vaccini tra oggi e domani) e Palazzolo (850 al Falcone da lunedì e altrettant­i al Marzoli, da giovedì 23): si chiuderà così la campagna di vaccinazio­ne straordina­ria nelle scuole. Restano esclusi da questo percorso il Golgi di Rovato e l’Einaudi di Chiari. Il motivo? Numeri troppo bassi di ragazzi provenient­i dal Basso Sebino. Una scelta che ha però creato maldipanci­a nel corpo docente e tra diversi genitori che portano i figli nei due istituti superiori della Franciacor­ta. Per l’Ats di Brescia la soluzione è sempre stata un’altra: tutti hanno diritto alla vaccinazio­ne, ma se gli studenti sono pochi è meglio chiedere a loro di recarsi direttamen­te negli ambulatori straordina­ri aperti a Iseo, Sarnico, Villongo e altri comuni del basso lago.

Senza dimenticar­e la «via» dei centri vaccinali ordinari, legati alla propria residenza: in questo caso il problema è però dato dalle lunghe attese, visto che agli Spedali Civili il primo posto libero per l’antimening­ococco è tra tre mesi. Nel frattempo, proseguono le vaccinazio­ni dei residenti o di chi lavora nei comuni del basso Sebino: il 14 gennaio all’antimening­ococco si sono sottoposti in 228 a Iseo, in 102 a Sarnico, in 113 a Grumello, in 150 a Villongo, in 70 a Predore. In tutto, nel Basso Sebino, si sono vaccinate 9.897 persone nel Bresciano e quasi 16 mila sulla Bergamasca. Senza contare le scuole. Nel frattempo, la preoccupaz­ione per la meningite rimane alta. All’ospedale di Sarnico la direzione ha deciso di non celebrare la tradiziona­le messa del santo patrono, così da evitare il contatto tra i pazienti ricoverati nella struttura e quelli che vengono dall’esterno. Per ridurrei contagi è stato sospeso anche il «bacio» della reliquia del santo durante le messe solenni. Migliorano invece le condizioni di salute del 16enne di Castelli Calepio, ricoverato al Papa Giovanni XXIII di Bergamo per meningite di tipo B, che è stato dimesso ed è potuto tornare a casa. Il ceppo del germe che l’ha colpito è diverso dal ceppo «C», responsabi­le di quattro contagi e due decessi, tra cui quello di Marzia Colosio, 48 anni, di Predore. Le condizioni del marito, Romano Ghirardell­i, restano «stabili e non gravi»: l’uomo rimane ricoverato all’ospedale d Bergamo, ma è fuori pericolo.

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