Droga a chili dalla Spagna In cinque in manette
L’indagine della Mobile: lo spaccio al dettaglio in centro e nei parcheggi
«Ci servono ancora due uova per cucinare la carbonara»: ovuli di droga (tra i quali 220 grammi di cocaina). «Guarda che abbiamo anche l’hashish dry»: lavorato a freddo, e pure «un sasso di cocaina» (circa 250 grammi). Ma «ricorda che per la coca ci devono ancora 3.800 euro». Al telefono snocciolavano anche prezzi al grammo, aggiornamenti sulle forniture e sullo smercio al dettaglio, in centro storico. Pensavano di farla franca, perché la droga se la procuravano all’estero: la spedivano direttamente da Malaga, fino a quando la polizia spagnola il 5 novembre 2018 non ha bloccato un pacco destinato a Brescia (inesistenti mittente e destinatario, non l’indirizzo al quale però non c’era logicamente nessuno): dentro c’erano oltre 16 chili di marijuana. Sequestrati.
Da lì la squadra Mobile della questura ha ricostruito i movimenti dello stupefacente identificandone gli artefici. Su ordinanza del gip (chiesta dal pm Marzia Aliatis) in carcere sono finiti in cinque, di cui quattro «bresciani»: un serbo di 30 anni e un bresciano di 28 — i due che materialmente almeno due volte sarebbero andati ad approvvigionarsi a Malaga — un altro bresciano sempre di 28 anni — che con il coetaneo la droga la spacciava poi in città — un 25enne sempre bresciano il quale invece in combutta con il serbo «smerciava quantitativi più significativi di hashish e cocaina, a bordo della sua auto di lusso, nei parcheggi», spiega il dirigente della Mobile, Roberto di Benedetto, e infine un macedone 25enne di casa a Piacenza, in debito con il serbo, tanto da recuperare, in un bar della sua città, un sacco con un chilo di marijuana e consegnarglielo (come emergerà poi dalle intercettazioni) nel luglio scorso. Rispondono tutti, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di hashish, cocaina e marijuana.
Dalle indagini è emerso che da Malaga, di pacco con dentro la droga, ne era partito un altro, nell’ottobre 2018, stavolta arrivato a destinazione: con 8 chili di marijuana. Che poi veniva spacciata anche in centro a Brescia, dove i due — serbo e 28enne, peraltro arrestati in flagranza con due chili di stupefacenti anche il 6 agosto scorso dagli agenti della squadra Volante — affittavano, per poco, diversi appartamenti d’appoggio. Il più utilizzato in contrada Santa Chiara, dove il via vai delle «consegne» è stato monitorato e cristallizzato a lungo.
Sotto sequestro sono finiti 2600 grammi di hashish, 300 di marijuana, 10 di cocaina, oltre a 28 pastiglie di oxicontin e 9 pastiglie di zolpidem (entrambi oppiacei). Giovani i clienti, ma non minorenni.
«In un breve lasso di tempo partendo dal traffico internazionale di stupefacenti, grazie alla collaborazione della polizia spagnola, si è arrivati a ricostruire lo spaccio al dettaglio» commenta il questore, Leopoldo Laricchia. Restano da identificare i canali di approvvigionamento, e come hashish e cocaina arrivassero sulla piazza bresciana.