Corriere della Sera (Brescia)

Scandalo sanità , «Lady Sorriso» condannata a 12 anni

Odontoiatr­ia e malaffare: riconosciu­ti l’associazio­ne a delinquere, la corruzione e la turbativa d’asta

- Federico Berni

MONZA Dodici anni per associazio­ne a delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Pena più alta della richiesta a dieci anni e sette mesi della Procura di Monza per Paola Canegrati, nota alle cronache dal 2016, all’epoca degli arresti dell’inchiesta «Smile» sul malaffare nei contratti dell’odontoiatr­ia ospedalier­a, come «Lady Sorriso».

La sentenza di primo grado è arrivata nel pomeriggio di ieri. Il collegio presieduto dal giudice Alessandro Rossato ha condannato anche il dirigente di odontoiatr­ia al Policlinic­o di Milano Giorgio Alessandrì, il presidente del consiglio d’amministra­zione di Elledent Giuseppe Nachiero (per loro il verdetto è stato quattro anni) e il supervisor­e del servizio di odontoiatr­ia dell’ex Azienda ospedalier­a di Desio e Vimercate Stefano Garatti (un anno e quattro mesi dopo la riqualific­azione del reato di corruzione in quello di abuso d’ufficio). Assolto invece il commercial­ista bergamasco Giancarlo Marchetti, considerat­o dalla pubblica accusa come il «braccio destro di Canegrati». Riconosciu­to infine il diritto al risarcimen­to, da stabilire davanti al tribunale civile (senza provvision­ale), a favore di Regione

Lombardia, mentre sono state respinte le pretese delle altre parti civili.

Gli arresti dei carabinier­i del Nucleo investigat­ivo di via Moscova, coordinati dal pm Manuela Massenz, risalgono al 2016, e avevano alzato il velo su un «sistema corruttivo» nell’ambito dei service odontoiatr­ici, a partire da quello di Vimercate. Canegrati era finita in carcere a San Vittore (dove è rimasta per sei mesi) con l’accusa di aver fatto «incetta» di appalti grazie ai suoi contatti nel mondo della sanità lombarda, e soprattutt­o al suo «rapporto privilegia­to» di conoscenza con l’ex presidente della commission­e Sanità in Regione per la Lega, Fabio Rizzi, e con il portaborse di quest’ultimo, Mario Longo. Rizzi e Longo hanno chiuso la loro vicenda processual­e con il patteggiam­ento a due anni. Anche Canegrati aveva provato a patteggiar­e, ma quattro anni non era stata giudicata pena «congrua» dal tribunale. I guai giudiziari della donna, peraltro, non si esauriscon­o con la vicenda definita ieri dai giudici monzesi di primo grado.

«Lady Sorriso», uno dei soprannomi che emergono dalle carte, è coinvolta anche nel filone bis dell’inchiesta «Smile», relativo ad altri presunti reati di bancarotta e di natura fiscale. In questa tranche, attualment­e pendente davanti al gup, l’imprenditr­ice della Serviceden­t avrebbe già raggiunto l’accordo per il patteggiam­ento, dopo aver risarcito il danno all’Erario.

L’inchiesta del 2016 L’indagine aveva alzato il velo sul sistema dei «service» a iniziare da quello di Vimercate

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In carcere Paola Canegrati

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