«La mia Venere è una iena chic»
Teatro Menotti Drusilla Foer riprende a modo suo la favola di «Amore e Psiche» «Una dea irresistibile che lascia l’Olimpo per trasferirsi a Parigi»
L’allure è quella che l’ha resa famosa come opinionista di Chiambretti e, prima ancora, con lo show «Eleganzissima», mix incomparabilmente toscano fra elegante e «ganza» che solo Drusilla Foer avrebbe potuto credibilmente sfoderare. Icona di stile, già nota come attrice e cantante, Drusilla ora si propone come autrice. Da stasera al 19 al Teatro Leonardo (ore 20.30, dom. ore 16.30; via Ampère 1, tel. 02.86454545, € 30/15), l’artista lancia in prima nazionale il suo «Venere nemica» di cui, è autrice e protagonista (affiancata da Elena Talenti) sotto la guida del regista Dimitri Milopulos. «Ho cercato di frenare l’attitudine a parlare di me raccontando un’altra storia — spiega—. Ispirandomi alla favola di Amore e Psiche del romano Apuleio (che offre una serie di temi archetipici: da moralità & immortalità, alla bellezza e il suo valore, al rapporto fra suocera e nuora…), ho scelto di prendere il personaggio più “odioso“ma anche più simpatico, quello che scatena il conflitto emotivo, il dramma: Venere, che è una dea un po’ rancorosa, vendicativa e di grandissimo temperamento».
La sua Venere, dopo la caduta degli dei, ha scelto di vivere a Parigi in mezzo ai mortali dove, finalmente, può permettersi anche di non essere perfetta. «La mia Venere è un’ex “bona“che racconta, attraverso i flashback, l’unica cosa che l’ha fatta veramente vibrare: il sentimento per il figlio Amore — continua Drusilla, qui vestita soprattutto di bianco—. Dalla favola di Apuleio ho tratto un testo allegro ma non ridanciano, sarcastico, ironico e a tratti di una crudeltà assoluta. Avevamo pensato a realizzare una musica originale per lo spettacolo, poi invece abbiamo trovato alcuni pezzi assolutamente perfetti per il testo: da “Nature Boy“allo struggente “I am what I am“e a “Voilà Paris“di Josephine Baker. Il tutto per creare un’atmosfera che sia borghesemente disperata, cattiva, divertente ma mai superficiale!».