Da lago a lago Andrea Vitali sul Sebino
Lo scrittore-medico di Bellano ospite oggi a Sale Marasino
Un sopracciglio che si alza, il rumore di passi sul selciato, la passione autentica e appena contenuta per le gioie della vita, cibo e amore innanzitutto.
I lettori di Andrea Vitali, il romanziere di Bellano che ha trasformato i borghi del lago di Como in un set su cui recitano con leggerezza i personaggi di un piccolo mondo antico da non dimenticare, potrebbero aggiungere mille altri tic o manie o debolezze che li hanno fatti innamorare dei personaggi con cui lo scrittore è diventato celebre in Italia e in Europa.
«Non mi piace — racconta Vitali — ingabbiare le persone dentro a degli schemi e non voglio considerare i lacustri una specie in via di estinzione che necessita di protezione Tuttavia un lago ha delle peculiarità precise, è una cornice dentro la quale si determinano certe vicende che a me piace raccontare».
In che modo un lago influenza il carattere e la biografia delle persone?
«La caratteristica principale della vita sul lago è che i paesi sorti sulle sue sponde hanno mantenuto la propria individualità, il proprio spirito e le proprie prerogative: basta spostarsi di quattro o cinque chilometri per non riconoscere più un dialetto. Attorno alle città invece le periferie sono diventate un unicum che ha azzerato le differenze. Io poi sul lago ci sono nato e mi rendo conto che se cominci ad apprezzarne il paesaggio fin dalla più tenera età non riesci più a separartene».
A cosa si riferisce l’espressione «Lupi di lago» che dà il titolo all’incontro di Sale Marasino?
«Sono tutti quei personaggi che nascono nelle mie storie, non diversi dai tipi di mare o di montagna, ma che agilano scono dentro a un contesto ambientale ben definito. La geografia sostiene l’immaginario del lettore, ma senza l’essere umano il personaggio dentro a una storia rischia di risultare troppo povero. Invece nei miei racconti emerge chiaramente che i sentimenti delle persone sono uguali a ogni latitudine: siamo mossi da sentimenti che ci accomunano in ogni angolo del mondo. Amore, odio, ambizione, gelosia, invidia... Pensate ai libri di Andrea Camilleri: spesso li ho letti sostituendo Bela Vigata, ma funzionavano comunque perché portatori di una universalità in cui tutti si possono riconoscere».
E le sue di storie, Vitali, perché piacciono tanto ai lettori?
«Io ho l’ambizione di credere che piacciano perché sono delle storie. Sembra una banalità, ma io come lettore ho bisogno di immergermi dentro alla realtà immaginata da uno scrittore lasciando poi lavorare la mia fantasia per identificarmi con le vicende narrate».
Conosce il lago d’Iseo?
«Ci sono già stato alcune volte e lo trovo affascinante come tutti i laghi italiani. Io ho un debole per il lago di Como, ma mi innamoro di tutti i posti in cui c’è uno specchio d’acqua che abbia dei confini e che non sia indeterminato come il mare».
C’è bisogno di darsi dei limiti?
«Secondo me sì, perché darsi dei limiti equivale a prendere coscienza delle proprie ambizioni e a misurarle con le proprie capacità e le proprie possibilità. Poi il senso di confine ha una base etica e morale, che ognuno di noi scopre con il passare degli anni in base alle esperienze che vive. Quando si è giovani ci si rende meno conto di questo confine morale, ma per chi è nato circondato dal lago e dalle montagne, questo è più facile...».
Ama di più le storie negli anni ‘30 o quelle negli anni ‘60 e ‘70?
«Gli anni ‘30 sono divertenti perché offrono un panorama di situazioni talmente inimmaginabili oggi che appaiono subito grottesche. Tuttavia quando lavoro con gli anni ‘60 e ‘70 posso intervenire con i miei ricordi personali. Direi quindi che tra i due periodi c’è un pareggio sostanziale».
Questo pomeriggio a Sale Marasino l’associazione Reading chiuderà l’incontro consegnando ai presenti la sua “booklist” con dieci libri consigliati. Ce ne può anticipare tre?
«L’assassinio del commendatore di Haruki Murakami, uno scrittore che adoro profondamente. Tutto per la patria dell’argentino Martìn Caparròs, uno degli ultimi libri che ho letto. E Miss Islanda di Auður Ava Ólafsdóttir capace di trasferire sulla pagina gli aromi, i profumi e le suggestioni di quell’isola così lontana».
"Affezione Se cominci ad apprezzare un paesaggio fin dalla più tenera età non riesci più a separartene
"Confini Mi innamoro di tutti i posti in cui c’è uno specchio d’acqua che abbia dei confini