Corriere della Sera (Brescia)

Otto passeggiat­e fra segreti e leggende

L’autore ha «indagato» nella Cerchia dei Navigli fra chiese e palazzi storici

- Marta Ghezzi

Le fake news non sono invenzione moderna. Agli uomini, da sempre, piace inventare storie fino ad arrivare a narrazioni «miracolose». Molte di queste leggende sono arrivate, secolo dopo secolo, fino a noi. Giuseppe Tesorio, cronista di storia locale milanese, le insegue da anni. Un lavoro certosino, lo studioso accede a fonti antiche (Bonvesin de la Riva, il Cherubini, lo storico dell’arte Giuseppe Mongeri, Amerigo Belloni), naviga in rete, controlla, confronta. E porta alla luce. «Milano cambia velocement­e pelle, ma il suo cuore è fatto di storie, memorie che non si cancellano con una ruspa o nuove architettu­re. Memorie riportate fedelmente, a volte da più autori, anche se prive di verità», racconta l’autore. Tesorio ha raccolto i falsi (le fakes) più belli in un libro, «Il giro di Milano in 80 misteri» (Meravigli), da poco in libreria. «Indico otto passeggiat­e e per ognuna una decina di misteri. E’ una guida alle leggende, ma è anche il pretesto per girare la città con occhi nuovi». Si cammina per lo più in centro, dentro alla Cerchia dei Navigli: intorno al Castello e al Sempione; in Porta Romana, alla Darsena e al Ticinese, e ancora via Marina e via Torino. Pagina dopo pagina, l’autore svela le storie: il serpente di bronzo di Sant’Ambrogio (forgiato da Mosè per difendere il suo popolo dalle serpi del deserto) e la colonna corinzia di fianco alla basilica, bucata in due punti (opera del diavolo: non riuscendo a sedurre Ambrogio, si scagliò contro di lui, ma sbagliò mira e si infilzò nel marmo); la chiesa di San Tommaso in Terra Mala, in via Broletto (in epoca viscontea vi fu sepolto vivo un prete avaro, da qui il nome) che conserva l’impronta del piede di Cristo; la Torraccia dei Malsani, al Carrobbio, dove a metà Ottocento i cronisti annotano che ancora si avverte odore di lebbra (durante la peste la torre confinava con un lebbrosari­o); via Quadronno, che nel Trecento era un bosco fitto dove si ritrovavan­o le streghe.

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La colonna imperiale o colonna del Diavolo in Piazza Sant’Ambrogio ha due fori: secondo la leggenda per i colpi inferti dal demonio
Una colonna popolare La colonna imperiale o colonna del Diavolo in Piazza Sant’Ambrogio ha due fori: secondo la leggenda per i colpi inferti dal demonio

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