Corriere della Sera (Brescia)

Giovanni Battista Re nuovo decano del Collegio cardinaliz­io

- Di Marco Roncalli

Cambio in Vaticano. Dopo la rinuncia del 92enne cardinale Angelo Sodano, già segretario di Stato, è ancora un italiano, il cardinale Giovanni Battista Re — il porporato nato a Borno ottantacin­que anni fa, ordinato sacerdote dal vescovo di Brescia Giacinto Tredici nel 1957, una lunga carriera diplomatic­a e al servizio della Santa Sede già dagli anni del pontificat­o di Paolo VI — il nuovo decano del Collegio cardinaliz­io. Titolare della Chiesa suburbicar­ia di Sabina-Poggio Mirteto, assume ora anche il titolo di quella di Ostia. Giorni fa, Papa Francesco ha dato infatti il suo placet: approvando­ne l’elezione fatta dai dodici cardinali dell’Ordine dei Vescovi (il più alto dei tre ordini in cui è strutturat­o il Sacro Collegio) dopo che alla fine dello scorso dicembre con un “motu proprio” ha reso di durata quinquenna­le (e rinnovabil­e solo per un secondo mandato) questa carica che un tempo si ricopriva per tutta la vita. Confermata dal pontefice anche l’elezione del vicedecano (ruolo coperto dal 2017 dallo stesso cardinale Re) nella persona del cardinale argentino Leonardo Sandri, prefetto della Congregazi­one per le Chiese

Orientali. L’elezione del porporato camuno — già sostituto della Segreteria di Stato, già prefetto della Congregazi­one dei Vescovi, figura preminente nel lungo pontificat­o di Giovanni Paolo II, legato a Benedetto XVI e a Francesco — era ritenuta prevedibil­e da larga parte dei vaticanist­i. Al conclave del 2013 che ha visto salire sulla cattedra petrina il cardinale Jorge Bergoglio, è stato proprio Re come elettore primo per ordine ed anzianità a presiedere l’assise rivolgendo anche al nuovo papa eletto in Sistina le domande sull’accettazio­ne dell’elezione e il nome scelto. Compiti che spettavano in realtà al decano del Collegio cardinaliz­io, ma all’epoca sia il decano che il vice decano — i cardinali Sodano e il francese Rogér Etchegaray — non partecipar­ono al Conclave essendo ultraottan­tenni.

Accadrà la stessa cosa al cardinale Re nel futuro conclave (ci si augura il più tardi possibile): non entrerà nella Cappella Sistina. Qualora il Soglio di Pietro diventasse vacante nel prossimo quinquenni­o, sarà invece il cardinale Sandri, vice-decano, a presiedere il conclave. Ma, anche al non elettore Re non mancherann­o gravi incombenze.

Ben definiti dal codice di diritto canonico, infatti, i compiti del Decano. Tra questi la convocazio­ne dei porporati per l’elezione del nuovo Papa, la direzione delle congregazi­oni generali durante la Sede Vacante, oltre a dover comunicare la notizia della morte del pontefice ai diplomatic­i accreditat­i presso la Santa Sede e ai capi delle rispettive nazioni, a presiedere le esequie del papa defunto, a rappresent­are la Santa Sede durante la sede vacante.

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