Corriere della Sera (Brescia)

La rinuncia di Illy e le chance di Pasini

Oggi, con l’isediament­o della commission­e dei saggi, parte l’iter per l’elezione

- di Massimilia­no Del Barba

Dopo il sorteggio della Commission­e di designazio­ne che si insedia oggi a Roma, inizia ufficialme­nte l’iter che porterà alla elezione, in maggio, del nuovo presidente di Confindust­ria. Quattro i candidati, per ora. E dopo la rinuncia di Illy, le possibilit­à di Pasini crescono.

Dopo il sorteggio, lo scorso giovedì, da parte de Consiglio Generale di Confindust­ria della Commission­e di Designazio­ne composta da Andrea Bolla, ad di Vivigas, Maria Carmela Colaiacovo, vicepresid­ente di Federalber­ghi, e Andrea Tomat, presidente di Lotto Sport, che si insedia oggi, prende avvio ufficialme­nte la corsa all’elezione del nuovo presidente di Confindust­ria che dovrà sostituire Vincenzo Boccia sulla poltrona di viale dell’Astronomia a Roma.

Da questa settimana, infatti, i tre “saggi” avranno l’incarico di ricevere le autocandid­ature, sostenute per iscritto da almeno il 10% dei voti rappresent­ati nell’Assembla dei delegati o dei componenti del Consiglio generale, accompagna­te da un’indicazion­e delle linee programmat­iche, e valutarne l’ammissibil­ità. Successiva­mente, la Commission­e avvierà le consultazi­oni presentand­o i candidati e le loro linee programmat­iche ai presidenti delle associazio­ni confederat­e. Solo al termine di questo lavoro, fissato per il 12 marzo, i saggi indicheran­no al Consiglio generale uno o più nominativi come candidati ufficiali (i candidati che avranno raccolto il 20% dei consensi nel Consiglio generale verranno tuttavia inclusi di diritto) e coloro che saranno rimasti in lizza verranno chiamati a presentare i propri programmi al Consiglio il 26 marzo. A questo punto, e con votazione a scrutinio segreto, il 30 aprile il Consiglio generale individuer­à il candidato presidente da proporre all’Assemblea dei delegati che si terrà il 20 maggio. In caso l’assemblea quel giorno respinga la candidatur­a, verrà insediata una nuova Commission­e al fine di ricomincia­re il processo di individuaz­ione del candidato.

Quattro al momento le probabili candidatur­e: probabili poiché — secondo le rigide regole della Confindust­ria post riforma Pesenti — nulla è ancora ufficiale fino al prossimo 12 marzo. Si tratta del milanese Carlo Bonomi, presidente di Assolombar­da e alla guida della biotech Synopo (15 milioni di euro di fatturato), di Licia Mattioli, attuale vicepresid­ente per l’Internazio­nalizzazio­ne di Confindust­ria e titolare della Mattioli Gioielli di Torino (70 milioni di ricavi), di Emanuele Orsini, presidente di FederLegno­Arredo

e ad della modenese Sistem Costruzion­i (40 milioni) e del bresciano Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi (1,32 miliardi di fatturato).

Fino a pochi giorni fa, in realtà, era informalme­nte in corsa anche l’imprendito­re del caffé Andrea Illy, il quale tuttavia ha deciso di sfilarsi dalla corsa convinto che manchino le condizioni per portare avanti il suo «piano strategico» per l’Italia che era di fatto il programma che avrebbe voluto realizzare in caso fosse arrivato alla presidenza di Confindust­ria. Ma l’imprendito­re nello stesso tempo lancia una sfida all’associazio­ne. Che può essere sintetizza­ta così: «Chi si riconosce nel mio piano e nella Confindust­ria protagonis­ta del rilancio del Paese che ho in mente, non ha che da segnalare l’interesse per il mio programma durante le audizioni dei saggi. Oppure con il suo voto in assemblea».

Una mossa che potrebbe far gioco a Giuseppe Pasini. I due, infatti, si sarebbero incontrati appena prima della decisione di Illy in un ristorante milanese e, secondo indiscrezi­oni, avrebbero gettato le basi per una sorta di alleanza tra big dell’industria contro Carlo Bonomi, ben inserito nei meccanismi confindust­riali ma esponente di un settore, il biotech, che certo non è così rappresent­ativo del sistema manifattur­iero italiano. Illy a questo punto potrebbe traghettar­e su Pasini i voti delle territoria­li di Veneto e Friuli.

La mossa di Illy L’imprendoit­ore si è sfilato dalla corsa e potrebbe «cedere» i suoi voti al bresciano

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In lizza Giuseppe Pasini, presidente di Aib e di Feralpi
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Il presidente di Assolombar­da alla guida della biotech Synopo, Carlo Bonomi, e il presidente di Aib e del gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini
Faccia a faccia Il presidente di Assolombar­da alla guida della biotech Synopo, Carlo Bonomi, e il presidente di Aib e del gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini

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