Corriere della Sera (Brescia)

La Digos arresta il «re» degli anarchici

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Tra le figure di riferiment­o del mondo dell’anarco insurrezio­nalismo, Gabriel Pombo da Silva, legato a una bresciana da anni è stato arrestato in Portogallo. Deve scontare 16 anni. Al fermo dell’ormai latitante si è arrivati anche grazie alle indagini dell’Antiterror­ismo e della Digos di Brescia, coordinata dal pm Erica Battaglia.

Non sono bastati la cautela, le comunicazi­oni in codice, le utenze «criptate» e tutte le accortezze usate per eludere intercetta­zioni e geolocaliz­zazioni. Gli uomini della Digos di Brescia (che più volte hanno varcato il confine) l’hanno trovato, a Moncao, un paese nel nord del Portogallo, al confine con la Spagna. E arrestato su disposizio­ne del pm dell’antiterror­ismo Erica Battaglia. In manette è finito Gabriel Pombo da Silva, nato nel 1976 a Vigo (Spagna) e considerat­o figura di riferiment­o del mondo dell’anarco insurrezio­nalismo. Deve scontare 16 anni per una serie di reati (anche violenti) commessi in Spagna, che il 19 agosto scorso ha emesso un mandato di arresto europeo rendendolo formalment­e latitante. Per trovarlo hanno lavorato la Polizia civile lusitana, il Cuerpo Nacional de Policia spagnolo e la Polizia italiana, coordinata dalla procura di Brescia. Alla cattura si è arrivati proprio grazie all’immenso lavoro di indagine degli inquirenti bresciani, che hanno monitorato il contesto in cui si muovevano le persone care — famigliari, amici, frequentaz­ioni — alla compagna storica del latitante, la libertaria bresciana Elisa Di Bernardo, relazione dalla quale è nata una bambina.

Le indagini A lui si è arrivati monitorand­o amici e famigliari della compagna bresciana

È in virtù di questa relazione che si sono rafforzati i collegamen­ti con il movimento anarchico italiano. Dalla Spagna si trasferiro­no proprio in Italia. Il 4 dicembre 2018 Pombo da Silva fu controllat­o in provincia di Massa Carrara con un noto estremista di sinistra; lì restò fino al gennaio 2019, quando si allontanò con la famiglia, destinazio­ne ignota. Gabriel e la compagna si resero quindi irreperibi­li, manifestan­do la scelta di entrare in clandestin­ità nel documento «Elisa e Gabriel Liberx e pericolosx», a firma de «Il clan nomade-anarchico. Elisa-Gabriel-Iralutza e la quadrupede». Nello scritto, menzionand­o le inchieste, i due si definirono «clan nomade che va di Paese in Paese alla ricerca di complici», condividen­do «un anarchismo che ci sporchi le mani». Dichiararo­no poi la volontà di «vivere nell’ombra» proprio perché la Spagna voleva «imprigiona­re» Pombo da Silva per un «residuo di pena». Preso. (m.rod.)

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