Gli analisti: impennata di vendite dal 2023
Camerano: «La de-carbonizzazione passa dall’aumento dei consumi di elettricità»
Sulla carta i veicoli elettrici e ibridi sono pochi: nel Bresciano pesano, insieme, meno dell’1% del parco che circola su strada. Se però si guarda il trend, si capisce che l’aumento del mercato è costante. E questo vale anche in tutta Italia: le auto elettriche immatricolate nel 2015 erano 1.483, sono triplicate due anni fa e nel 2019 gli italiani ne hanno comprate 10 mila. Discorso simile per le ibride, che piacciono di più perché uniscono la sostenibilità dello zero emission al motore a combustione: in quattro anni le immatricolazioni sono quadruplicate, raggiungendo quasi il numero dei nuovi veicoli alimentati a Gpl. Tra Gas, ibrido ed elettrico la differenza la fa il prezzo (anche considerando gli incentivi).
Sono tutte alternative valide al gasolio, ma la domanda resta: i numeri dei mezzi full elettric rimarranno sempre così bassi? «Questo mercato continuerà a crescere nei prossimi anni— sostiene l’ingegnere di A2A Riccardo Fornaro — ma molti analisti sono convinti che a partire dal 2023-2025 ci sarà un’impennata di vendite».
Anche Fca ha previsto una 500 elettrica per la seconda metà del 2020. Non a caso A2A, al pari di altri player nazionali, ha scelto di investire in questa direzione: colonnine di ricarica sempre più diffuse (prima di tutto in città), wallbox nei parcheggi e nei garage di casa, pannelli fotovoltaici. Il presupposto è dato dalle batterie e soprattutto dalla corrente che le ricarica. E infatti, come ha sottolineato l’ad di A2A Valerio Camerano, «il processo di de-carbonizzazione passa attraverso l’aumento dei consumi elettrici». Sia che si tratti di abitazioni o che si parli di veicoli.
Sono anni che A2A lavora ad «un rafforzamento della rete elettrica cittadina» che in futuro non potrà che vedere un aumento dei consumi.