Sindaci riuniti contro i tagli ai bus
Trasporto pubblico Provincia, Loggia e associazione comuni hanno chiamato a raccolta per sabato tutti i primi cittadini Sos a Governo e Regione: mancano 7 milioni l’anno; così salta la messa a gara del servizio
Provincia, Loggia e associazione comuni sabato hanno chiamato a raccolta tutti i sindaci bresciani per sensibilizzarli sui possibili tagli al trasporto pubblico su gomma: percorreranno 1,7 milioni di chilometri in meno l’anno se Regione e Stato non provvederanno a stanziare le risorse mancanti (7 milioni l’anno). L’obiettivo è produrre un documento condiviso da inoltrare a Milano e Roma: «È una iniziativa bipartisan — dicono i promotori, tutti di centrosinistra —. I sindaci devono capire che avere più bus significa contrastare attivamente il traffico privato, quindi lo smog». Senza nuove garanzie salterà ancora la gara europea settennale per affidare l’intero servizio.
Chi abita in provincia e ha un figlio che frequenta le scuole superiori in città sa dell’inadeguatezza del trasporto pubblico su gomma: bus insufficienti e stracolmi nelle ore di punta. Un servizio che rischia di peggiorare ulteriormente se Regione e Governo non stanzieranno risorse adeguate. Con conseguenze pericolose per l’aria — aumento del traffico privato e dello smog — e per le tasche delle famiglie — è quasi inevitabile che si vada incontro ad un aumento delle tariffe—.
Per tentare di scongiurare il doppio aumento, il presidente della Provincia Samuele Alghisi, il presidente dell’associazione comuni bresciani, Gabriele Zanni, ed il primo cittadino di Brescia, Emilio Del Bono, sabato hanno chiamato a raccolta in Loggia tutti i sindaci bresciani. L’obiettivo?
Stilare un documento condiviso, un accorato appello alla Regione (che destina al Bresciano solo il 9% delle risorse regionali a fronte dell’ 11% dei chilometri percorsi rispetto all’intera Lombardia) ma anche al Governo (che destina alla Regione il 17% del fondo nazionale trasporti a fronte del 22% dei chilometri percorsi in tutta Italia). Se non ci saranno ulteriori garanzie, il bando dell’agenzia Tpl che dovrebbe mettere a gara i servizi di trasporto pubblico su gomma per i prossimi sette anni (bando previsto da una legge del 2012) è destinato a «saltare» ancora.
«È un’iniziativa assolutamente bipartisan e non di opposizione alla Regione — chiarisce Alghisi — ma tutti i sindaci devono interrogarsi sul futuro del trasporto pubblico che riguarda tutti i comuni. Devono prendere consapevolezza dei problemi». Già, perché sono i numeri ad evidenziare una disparità di trattamento tra la nostra provincia e altre: quella di Brescia riceve dalla Regione 14 milioni in meno rispetto al servizio erogato (il gap si ridurrà a 7 milioni nel 2025 con l’applicazione dei costi standard), il bacino di Milano, Monza, Lodi Pavia riceve 11 milioni in più; quello di Bergamo 3,6 milioni in più. «I nuovi criteri decisi dalla Regione prevedono una riduzione dei 1,7 milioni di chilometri l’anno da qui al 2025 a fronte dell’aumento del 6%
Trasporti pubblici più efficienti significano meno traffico privato e quindi meno smog
"Zanni (Acb) L’alternativa non può essere quella di chiedere contributi ai Comuni: hanno bilanci all’osso
l’anno degli studenti. «La Regione non ha fatto un’operazione di riequilibrio del livello di servizio congruo al nostro territorio, nonostante il consiglio regionale nel dicembre 2018 si fosse impegnato a risolvere queste criticità» ricorda Federico Manzoni, assessore alla Mobilità a Brescia. Il capoluogo versa infatti «ogni anno all’agenzia Tpl 8,5 milioni di risorse; la Provincia 2,5 milioni. È un unicum a livello regionale — ricorda il sindaco Del Bono —. Risorse che siamo disposti a mettere dietro precise garanzie. Non possiamo ad esempio elemosinare ogni anno un contributo per il funzionamento della metropolitana, che si riduce costantemente. Un migliore trasporto pubblico migliora la qualità della vita. Per farlo capire alla Regione proviamo a fare squadra, a prescindere dai colori politici». L’alternativa non può nemmeno essere quella di chiedere contributi a Comuni: «Hanno bilanci ridotti all’osso» chiude Zanni.