Gazzoli sogna l’Europeo
Il giovane ciclista di Ospitaletto per migliorare in volata ha potenziato la muscolatura
Michele Gazzoli ha lasciato a sorpresa il progetto del Team Monti per accasarsi con il Team Colpack Ballan. A 18 anni, tra i professionisti, il ciclista di Ospitaletto sogna l’Europeo.
Cambio di maglia. Il ciclista Michele Gazzoli, da poco tornato dalla preparazione in Spagna, ha lasciato a sorpresa e in corsa il progetto del Team Monti per accasarsi con il Team Colpack Ballan.
Troppa confusione e, soprattutto, alcune incertezze societarie l’hanno spinto in questa direzione.
«Purtroppo — spiega Gazzoli – sono successi vari episodi che mi hanno portato a prendere questa decisione. Sono convinto che sia la scelta migliore per la mia carriera. Per me sarà un anno importante. Ritrovo in squadra altri ragazzi italiani che conosco». Gazzoli ha le idee chiare e brucia le tappe, ma non potrebbe essere diversamente per uno che a 18 anni è passato tra i professionisti.
Dopo una sorta di «praticantato» biennale, ora il suo grande obiettivo, oltre alla partecipazione alle Classiche del Nord, è il Giro d’Italia Under 23. In prospettiva, a settembre, c’è anche l’Europeo: «È il mio pallino. Sento spesso il ct dell’Under, Marino Amadori, e Davide Cassani con i quali ho un buon rapporto. Fortunatamente ricevo molti consigli, ma l’aspetto più importante è sempre fare le cose con calma e in tranquillità».
Michele, che ha iniziato all’età di 7 anni con l’Aspiratori Otelli, è stato campione europeo e terzo al Mondiale nel 2017; nelle ultime due stagioni è stato tesserato per la Kometa Cycling Team di Contaconsapevolezza dor e Basso: «È stata un’esperienza molto bella e stimolante correre con un campione come lo spagnolo».
In realtà, il suo modello è sempre stato Cipollini. E per migliorare nelle volate, il giovane (a marzo compie 21 anni) di Ospitaletto ha cercato «di colmare alcune lacune emerse in passato», in particolare, ha provato ad «aumentare la massa muscolare per sprintare meglio e per resistere in salita», pur con la
che il suo fisico è ancora in costruzione. «Mi sono rotto due volte la clavicola. Ho lavorato molto anche per potenziare la spalla sinistra».
Se nel tempo libero si diletta a pescare, ogni giorno macina chilometri attorno al lago d’Iseo, mentre per lo studio universitario c’è tempo: «Il professionismo, oggi, mi assorbe molto, ma in futuro non escludo di intraprendere un percorso universitario».