Il senso di Tornquist per i colori dall’abc fino alle sperimentazioni
Una vita tra arte e scienza, tra colori che si fanno luce e diventano poesia, addolcendo ogni rigore geometrico. Jorrit Tornquist e quell’innata sensibilità che porta a dare anima alla luce e allo spazio espone con una personale, più che mai originale, nelle sale della Galleria Brescia in corso Giacomo Matteotti, 44, a Brescia. In mostra con Conctat un’antologia delle opere più recenti dell’artista austriaco. Le dimensioni sono importanti, tanto da occupare le pareti, ma anche il pavimento. C’è una sezione didattica che si fa quasi propedeutica alla visita della mostra. Si parte dall’abc dello studio dei colori per sfociare in una dimensione che richiama, con estrema delicatezza, l’approccio scientifico che Tornquist riserva alla sua arte, fatta si sperimentazioni cromatiche condotte sulle tonalità, attraverso l’utilizzo di tecniche e materiali, dai colori acrilici alla tela, passando dal poliuretano ai tessuti, fino all’alluminio.
Ne nasce anche uno studio sull’impatto psicologico dei colori riflessi in maniera diversa, in un’alternanza stupefacente di iridescenze e ombre, seguendo il fil rouge della filosofia di Tornquist che negli anni è riuscito a coniugare, con un tocco quasi onirico, arte, scienza, tecnologia e ambiente (portano la sua firma a Brescia l’interno della galleria Tito Speri e la facciata di una delle torri di San Polo, ma anche lo studio dei colori esterni del termoutilizzatore). Conctat resta allestita fino al 22 febbraio, dal martedì al venerdì, dalle 15.30 alle 18.30. Negli altri giorni le sale sono aperte solo su appuntamento.