Il Brescia illude ma il Bologna lo beffa all’89’ Corini rischia
Un’altra beffa, un’altra rimonta subita dal Brescia. Ma al Dall’Ara ha vinto il migliore: il Bologna, passato in svantaggio dopo il rigore di Torregrossa, ha dominato la sfida e l’ha ribaltata con Orsolini e Bani, a segno a un minuto dal termine approfittando di uno svarione della difesa delle rondinelle, tenute in piedi da un grande Joronen. La posizione di Corini torna in bilico, il tecnico critica l’arbitro: «Gol del 2-1 in fuorigioco. Mercato? Capirò perché non è stato fatto quanto promesso».
Un’altra rimonta, un’altra beffa in zona Cesarini. Ma stavolta la sconfitta è meritata, le scuse stanno a zero mentre i punti persi da vantaggio acquisito sono ora 19 contro i 15 in classifica: la fotografia impietosa di una squadra tenera, convincente solo a tratti, ultima non per caso, che non ha più nemmeno il salvagente del calciomercato cui aggrapparsi. A Bologna il Brescia crolla a due minuti dalla fine, viene superato 2-1 dopo una gara timorosa e deludente, chiusa senza mai tirare in porta (il gol è giunto su calcio di rigore), con le rondinelle schiacciate nella propria metà campo e salvate a più riprese dal portiere Joronen.
Illusorio ed estemporaneo il vantaggio su rigore di Torregrossa al 36’, dopo l’ingenuo fallo dell’improvvido Mbaye su Dessena: il pareggio di Orsolini è arrivato prima dell’intervallo e nel finale Bani ha punito la frittata collettiva — non la prima — di una retroguardia senza difese, in perenne affanno nell’uno contro uno così come in fase d’impostazione. Ora è davvero crisi. Il bilancio è di due punti nelle ultime sette partite, persino la media del Corini bis è sotto la soglia della sufficienza: alla valutazione complessiva vanno aggiunti i successi con Spal e Lecce, ma non bastano per la media di un punto a gara che potrebbe persino bastare in una stagione dove altre tre squadre (Lecce, Genoa e Spal, in campo oggi) hanno lo stesso andamento. Lento.
Sinisa Mihajlovic, a sorpresa in panchina dopo una settimana trascorsa in ospedale, ha impostato la gara sui limiti dell’avversario, gli stessi emersi già nella ripresa della sfida d’andata: Mateju era in costante imbarazzo contro Orsolini, cercato a più riprese dai compagni d’attacco, abili come lui (anche se Palacio ha divorato due comode occasioni) a svariare senza dare riferimenti alla difesa del Brescia, suonata sin dall’avvio. Corini è stato però puntuale ad apportare correttivi nell’intervallo, passando — senza cambiare interpreti, fino alla sostituzione di Dessena con Martella: poi sono entrati Ndoj e Donnarumma — al pragmatico 3-5-2, abito comunque imperfetto ma in grado di mascherare almeno i difetti più vistosi. Tra errori di mira del Bologna e salvataggi di Joronen, il pareggio sembrava ormai a portata di mano. E sarebbe stato un punto d’oro, parziale ricompensa per la semina senza raccolto di una settimana prima contro il Milan. Poi il doppio errore di Cistana e Mateju ha spianato la strada a Bani, in rete anche all’andata, per il gol che ha cambiato punteggio e umore. Tra una settimana, in casa contro l’Udinese, sarà assente anche Torregrossa per squalifica: beffa nella beffa. Tornerà Balotelli. Ma nemmeno un Mario di nuovo Super potrà garantire da solo la salvezza a questo Brescia.