Boom dei mezzi pubblici, ora il tram
Il sindaco Del Bono vuole condivisione politica: «Per crescere ancora, bisogna investire»
In sette anni, a Brescia, i passeggeri del trasporto pubblico sono aumentati del 41%, raggiungendo quota 58,3 milioni di viaggiatori. Per il sindaco questo processo non va fermato, bisogna continuare a investire. In prospettiva va rafforzata la rete bus, andando «oltre i 14 comuni» dell’hinterland e ampliando gli attuali parcheggi scambiatori. L’altra sfida è quella del tram: un progetto «tutt’altro che tramontato», come lo definisce il presidente di Brescia Mobilità Carlo Scarpa. La Loggia, infatti, deve convincere gli altri attori del trasporto pubblico (Regione e governo) a mettere più fondi su questa partita, rendendo quindi fattibile il progetto della tramvia e l’innovazione dei mezzi pubblici.
In sette anni, a Brescia, i passeggeri del trasporto pubblico sono aumentati del 41%, raggiungendo quota 58,3 milioni di viaggiatori. «Ora non dobbiamo fermare questo processo di crescita. Per farlo — sostiene il sindaco Emilio Del Bono — bisogna continuare a investire». La prospettiva è quella di rafforzare la rete bus, andando «oltre i 14 comuni» dell’hinterland (oggi già serviti dai mezzi cittadini) e ampliando gli attuali parcheggi scambiatori.
L’altra sfida è quella del tram: un progetto «tutt’altro che tramontato», come lo definisce il presidente di Brescia Mobilità Carlo Scarpa. Ed è qui la principale sfida: la Loggia, infatti, deve convincere gli altri attori del trasporto pubblico (Regione e governo) a mettere più fondi su questa partita, rendendo quindi fattibile il progetto della tramvia e l’innovazione dei mezzi pubblici. «Sono temi che noi consideriamo strategici per il futuro della città» e dei Comuni dell’hinterland. «Ma se vogliamo che i passeggeri del trasporto crescano — sostiene Del Bono — ci vuole condivisione politica». Della serie, remare tutti dalla stessa parte. «In che direzione vuole andare Regione Lombardia?»
Il progetto della tramvia, che doveva reperire almeno metà delle risorse dal bando ministeriale, sarà rivisto. Non si esclude che la Loggia ne presenti uno nuovo, così da poter ottenere il 90% dei fondi necessari dallo Stato. Ma l’incognita non sono i soldi per la realizzazione dell’infrastruttura, bensì i costi di gestione ordinaria. Se non arrivano soldi in più sul Fondo nazionale trasporti (fermo alle risorse del 2010), la gestione del tram non rischia di essere un azzardo per le casse comunali di Brescia? «Non faremo fare passi avventati alla città» assicura Del Bono. Per lui si tratta di scelte strategiche, che la città di Brescia «da sola non può sostenere». Tutto dipende dalla condivisione di una strategia a medio termine. Se l’asse pedemontana lungo l’A4 (Milano-Bergamo-Brescia)
sarà sempre più affollata di cittadini, perché non rafforzare i mezzi pubblici?
I cittadini, in effetti, sembrano orientati in questa direzione. Solo l’anno scorso l’integrazione autobus e metropolitana ha aggiunto un milione e 600 mila passeggeri in più al trasporto pubblico. «Invece che aumentare i divieti» al traffico «abbiamo puntato sulla qualità dei mezzi pubblici» ha detto Flavio Pasotti, presidente di Metro Brescia. Quei 16 milioni di passeggeri in più (dal 2012 al 2019) confermano che «il servizio è considerato affidabile» è il commento di Carlo Scarpa (Brescia Mobilità). «Crescono sia gli abbonamenti che i biglietti singoli» fa notare Ezio Cerquaglia, presidente di Brescia Trasporti. Che il metrò abbia ridato slancio a tutto il trasporto pubblico è indub
Manzoni Ottimi risultati, ma il tema delle risorse è tutt’altro che astratto
Scarpa Gli utenti crescono perché il servizio è considerato affidabile
Pasotti Investiamo in qualità del servizio, non sui divieti al traffico
bio (+41%), ma la vera novità è che il numero dei passeggeri sugli autobus è tornato quasi ai livelli del 2012, quando il metrobus non c’era: 39,6 milioni di viaggi su gomma contro i 41,4 di sette anni fa. Un trend in crescita che premia «la logica sinergica tra gomma e ferro» dice l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni. Che fa notare come la questione delle risorse sia «un tema tutt’altro che astratto». Da una parte ci sono i ricavi — con un singolo viaggio, considerando i tanti abbonamenti, Brescia Mobilità introita non più di 35 centesimi —, ma dall’altra c’è il tema dei costi, che sono più ampi. Gestione ordinaria e investimenti possono reggere solo se c’è una sostenibilità economico. «E noi la nostra parte la facciamo già» ricorda Del Bono.