Prevalle, la vittima «riconosciuta» da un tatuaggio: l’ufficialità dal Dna
Si aspettano gli esiti degli esami, ma il corpo alla centrale sarebbe di Nicola Gosetti
La conferma ufficiale, e definitiva, la potrà dare soltanto l’esito della comparazione del Dna, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore. I dubbi sarebbero pochi, però. Il corpo riaffiorato mercoledì mattina dalle acque del Naviglio Grande di Prevalle, incastrato nelle griglie della centrale idroelettrica Bkw, sarebbe quello di Nicola Gosetti: 36 anni, di casa in paese (nella stessa palazzina in cui vivono i genitori e il fratello), era scomparso il primo gennaio scorso. Di lui più nessuna traccia. Nonostante il cadavere sia in avanzato stato di decomposizione, pressoché irriconoscibile, su una gamba spunta un tatuaggio riconducibile a quello di Nicola. Oggi sarà effettuata l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Caty Bressanelli, all’istituto di medicina legale, anche per stabilire con esattezza la causa della morte. Certo è che dai primi accertamenti il corpo non presenta alcun segno di violenza evidente o che comunque lasci supporre l’intervento di terzi. Si propende dunque per un gesto estremo.
A trovarlo, verso le 9.30, sono stati gli operai della Bkw Hydro, che gestisce l’impianto: Lo stesso in cui, nel giugno scorso, fu recuperato il corpo senza vita di Jessica Mantovani, 37enne di Villanuova sul Clisi. Per il suo omicidio due persone sono state iscritte nel registro degli indagati.
Nicola Gosetti era sparito il primo di gennaio (ultima a sentirlo al telefono, la sera prima, la sorella): ai carabinieri che ne hanno raccolto la denuncia i genitori avrebbero raccontato di come si fosse isolato negli ultimi tempi, escludendo però avesse mai manifestato la volontà di suicidarsi. A preoccuparlo, pare, un debito che forse non sapeva come saldare. Adesso, si spetta il Dna.