Corriere della Sera (Brescia)

Era sull’auto rubata In aula per ricettazio­ne l’ex ostaggio in Siria

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In ottobre era stato condannato a due anni e sei mesi per due rapine messe a segno con un complice nel maggio 2016 in un negozio di articoli per la casa e prodotti di bellezza e in una tabaccheri­a di Concesio. In «sospeso» ha ancora l’accusa di aver ricettato alcuni tablet (rubati in un fast food di Desenzano) che avrebbe cercato di rivendere a un negozio di pc, e un’altra di truffa, con una postapay. Balzato agli onori delle cronache per aver trascorso anni di prigionia in Siria, dall’ottobre 2016 al maggio 2019 dopo essere stato rapito durante una vacanza in Turchia, ad Adana, Alessandro Sandrini, 35 anni, di Folzano, torna in aula, per lui l’avvocato Anna Fedenti, a causa di un altro episodio di ricettazio­ne. E, ancora, con un complice, Salvatore Vento, 50 anni compiuti, assistito dall’avvocato Giovanni Gamalero. I fatti risalgono all’agosto 2016, un paio di mesi prima di partire, quindi: durante la serata, i due vengono fermati da una pattuglia, per un controllo, al Carmine, in centro storico. Viaggiano a bordo di una Fiat Panda (guida Sandrini) e basta inserire la targa nel database per capire che risulta rubata proprio la mattina di quel giorno. A un’infermiera del Civile che finito il turno di notte non ha più trovato la sua vettura nel parcheggio e ha sporto denuncia. Per il suo assistito — assolto in passato perché ritenuto incapace di intendere e volere — l’avvocato Gamalero ha chiesto e ottenuto la messa alla prova. Stralciata la posizione di Sandrini: l’udienza si aggiorna a novembre per valutare la possibilit­à di procedere con un patteggiam­ento o con rito abbreviato. (m.rod.)

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