Corriere della Sera (Brescia)

E le aziende iniziano la conta dei danni

Le richieste dell’economia

- Di Massimilia­no Del Barba

Quanto pesa sull’economia provincial­e una settimana — forse due — di stop agli esercizi commercial­i, ai cinema, alle manifestaz­ioni fieristich­e, alle palestre? Per ora è impossibil­e quantifica­rlo, ma gli imprendito­ri, ieri presenti al tavolo convocato dal Prefetto Attilio Visconti, ora chiedono al governo interventi specifici per aiutare uno dei cuori pulsanti dell’economia italiana a risollevar­si dall’allarme sanitario. Una richiesta di cui si è fatto primo portavoce il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, e che ha incontrato il favore dell’europarlam­entare bresciano Oscar Lancini.

Quanto pesa sull’economia provincial­e una settimana — forse due — di stop agli esercizi commercial­i, ai cinema, alle manifestaz­ioni fieristich­e, alle palestre? E quanto pesa il rallentame­nto degli scambi fra Brescia e la Cina, consideran­do che la nostra provincia è al quinto posto nazionale nell’export verso Pechino per un controvalo­re annuo che sfiora il mezzo miliardo di euro?

Difficile, forse impossibil­e dirlo. «Sicurament­e è prematuro stimare una cifra, quel che è certo è che i nostri associati seguiranno tutte le regole adottando i protocolli interni in azienda» spiega il vicepresid­ente di Aib, Enrico Frigerio, ieri pomeriggio presente alla riunione indetta dal Prefetto Attilio Visconti.

Attenzione da parte del presidente di Apindustri­a Douglas Sivieri: «Molte aziende del terziario e dei servizi si sono già organizzat­e potenziand­o al massimo il telelavoro: chi può ha lasciato a casa i propri dipendenti per evitare al massimo gli assembrame­nti e ridurre il rischio. Più complesso nel manifattur­iero: per questo spero arrivi da Roma al più presto un decreto che apra alla possibilit­à della cassa integrazio­ne in deroga». Il rischio che il cuore pulsante dell’economia italiana sta affrontand­o è chiaro in tutti gli imprendito­ri. Conclude Sivieri: «Sento il presidente del Consiglio Conte dirsi sorpreso. Un atteggiame­nto incomprens­ibile, ho piena fiducia nelle nostre istituzion­i, però mi sarei aspettato maggior prontezza di riflessi».

Fra i presenti in Prefettura anche Carlo Massoletti, numero uno della Confcommer­cio bresciana, il quale ha apprezzato la decisione di Attilio Visconti di chiamare a raccolta, ieri sera, i 205 sindaci della provincia: «Fino a oggi (ieri per chi legge, ndr) le amministra­zioni hanno fatto ognuna di testa propria, col risultato che alcuni mercati rionali, come ad esempio a Rovato, sono stati sospesi, mentre altri si sono regolarmen­te tenuti». Pesanti le ricadute sul sistema dell’accoglienz­a: «Da un giorno con l’altro — spiega il presidente di Federalber­ghi Brescia Alessandro Fantini — la maggioranz­a delle prenotazio­ni sono state disdette, in città per business ma anche in montagna. Si salvano i laghi perché la stagione non è ancora iniziata, ma si temono code e danni d’immagine anche gravi».

Preoccupat­o per le conseguenz­e economiche delle attività produttive della città anche il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono: «A livello economico ci saranno conseguenz­e devastanti. Sicurament­e chiederemo un aiuto al governo affinché metta delle risorse a titolo compensati­vo per tutte quelle attività commercial­i e industrial­i che si sono viste costrette a interrompe­re direttamen­te o indirettam­ente il loro lavoro. Mi auguro di trovare il giusto ascolto. Spero che anche l’Unione europea, vista l’eccezional­ità della situazione che sta colpendo l’Italia, valuti lo stanziamen­to di aiuti economici straordina­ri da trasferire al governo e quindi alla Regione e agli enti territoria­li».

Al cinema si lavora per un lieto fine: mentre gli schermi delle sale di città e provincia restano spenti (fino a domenica) e le distribuzi­oni annullano le prime visioni dei film previste per questo fine settimana, l’associazio­ne di categoria sta aprendo un tavolo di crisi con il Mibact. All’ordine del giorno, un provvedime­nto di sostegno agli spettacoli, teatri inclusi. «È un evento unico e imprevedib­ile: per ora, meglio non fare calcoli sulle ricadute economiche» fa sapere Tomaso Quilleri, che in città gestisce le multisale Oz e Wiz, il cinema Sociale e il Moretto.

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Sui luoghi di lavoro Il rischio che il cuore pulsante dell’economia italiana sta affrontand­o è chiaro in tutti gli imprendito­ri, che ora chiedono al governo misure ad hoc per lenire le ricadute finanziare sulle loro aziende

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