Rischio contagi? Il più pericoloso è quello psichico
Le rondinelle incontreranno la squadra allenata dal bresciano De Zerbi il prossimo mercoledì 13 maggio Rinviate anche le altre partite che erano a porte chiuse
Decisione opinabile, divisiva, ma da accettare con senso di responsabilità nel rispetto del difficile tempo che il Paese sta vivendo. Di certo, però, il rinvio di Sassuolo-Brescia — e di altre quattro sfide della settima giornata di ritorno della Serie A, in principio programmate a porte chiuse, compreso l’attesissimo derby d’Italia Juventus-Inter — è stato tardivo. La notizia è arrivata a Torbole Casaglia poco prima di mezzogiorno, mentre il gruppo era in campo da circa un’ora per la rifinitura, anche se sin dalla mattinata si respirava aria di ribaltone. Il tempo di completare il lavoro e la squadra, invece di salire sul pullman per Reggio Emilia, è tornata a casa. Domani riprenderà ad allenarsi in previsione della sfida di Firenze, fissata (salvo nuovi rinvii, stavolta imprevisti perché si giocherà in Toscana al di fuori delle zone a rischio Coronavirus)
per domenica prossima alle ore 12.30.
Ales Mateju sconterà qui la sua squalifica, così come Dalbert per la squadra di Iachini, nuovo ex in panchina come lo sarebbe stato Roberto De Zerbi al Mapei Stadium. Con lui e il suo Sassuolo, che è fermo da due settimane, l’appuntamento sarà per mercoledì 13 maggio.
Presto per ipotizzare che ne sarà del Brescia in quella data, ma alcune considerazioni si possono già trarre. Tre giorni prima, a Mompiano transiterà il Parma per la 36esima giornata di Serie A; dopo il turno di recupero infrasettimanale con i neroverdi, quindi, agli uomini di Lopez rimarranno gli incroci con Lazio (in trasferta) e Sampdoria (in casa). Se nell’attuale fase della stagione, in coincidenza con il passaggio dall’inverno alla primavera, tutte le squadre di Serie A spingono sull’acceleratore per conquistare i propri obiettivi, a maggio le cose cambiano.
Chi è già sazio si accontenta, chi deve andare agli Europei inizia a togliere il piede nei contrasti, gli allenatori sono più inclini ad accontentare i presidenti che esigono il lancio di qualche giovane da testare per il futuro. È ipotizzabile che tra due mesi e mezzo il coefficiente di difficoltà del Sassuolo sia inferiore.
Nel frattempo, per alimentare la speranza, le rondinelle potranno pensare al recupero come un jolly da poter giocare rispetto a chi, come il Lecce, avrà una partita in più già in archivio. Non tutto il male viene per nuocere. Ma per uscire dalla crisi servirà subito un risultato positivo a Firenze. Altrimenti, sabato 14 marzo, Brescia-Genoa sarà l’ultima spiaggia. Per davvero.