Scuole chiuse per altri sette giorni
Sono 250 mila le persone che resteranno a casa Il Governo ha accolto la richiesta della Regione L’obiettivo è quello di arrivare al contagio uno a uno
Scuole chiuse ancora per altri sette giorni. La sospensione delle lezioni nelle scuole e nelle università lascerà a casa la prossima settimana circa 250 mila persone, circa un quinto della popolazione complessiva residente a Brescia. È in questo rapporto significativo — valido per Brescia come per le altre provincie — che sta la ragione della sospensione delle lezioni per altri sette giorni formalizzata ieri dal Governo e richiesta già da venerdì dalla Regione Lombardia dopo forte suggerimento da parte di epidemiologi e virologi che stanno cercando di fronteggiare la diffusione del coronavirus. Un quinto della popolazione che sta a casa o si muove di meno, che ha meno contatti gomito a gomito in un contesto come quello di un’aula scolastica o universitaria, significa meno possibilità di diffusione del virus. Che è poi l’obiettivo dei provvedimenti di questi giorni. Superata l’ipotesi di trovare il paziente zero, l’obiettivo oggi è rallentare i contagi in modo tale da portarli a uno a uno, cioè con una persona che ne infetta un altro e non due come avviene invece da una settimana a questa parte.
Ma, e qui sta il punto, l’unico modo per farlo è limitare il più possibile i contatti. Il provvedimento di sospensione delle lezioni va esattamente in questa direzione. Gli studenti che frequentano i 774 plessi scolastici statali della provincia di Brescia sono 156 mila. A questi bisogna aggiungere i circa altri 30 mila studenti delle scuole non statali che frequentano 365 istituti provinciali e circa altri duemila delle scuole regionali. Sono circa 190 mila studenti, ai quali aggiungere i bimbi degli asili nido (in provincia di Brescia la popolazione under 18 ammonta a 230 mila persone) e i 22 mila universitari.
Non solo, sospensione delle lezioni significa meno docenti in circolazione — al di là delle sperimentazioni o meno sulle lezioni on line a distanza — e quindi, solo per le statali, altre 15 mila persone che limiteranno i loro movimenti.
Fra una settimana il quadro dovrebbe essere più chiaro, i tempi di incubazione del virus sono di circa due settimane e questo è esattamente il periodo di chiusura programmato per le scuola, già ferme da una settimana e che la prossima avranno le lezioni sospese.
Alla fine, par di capire, è una questione di matematica: ridurre la probabilità dei contatti per rallentare la diffusione del virus. Per questo tra i primi provvedimenti adottati vi era stata anche la sospensione (confermata, ovviamente) delle gite scolastiche o degli scambi con l’estero fino a metà marzo.
Scuole chiuse in Lombardia quindi, così come in Veneto e in Emilia Romagna: è infatti in queste tre regioni che si concentra quasi il 95% dei casi di coronavirus. Come già spiegato dal ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi, «le assenze degli alunni nei periodi di sospensione “forzata” delle attività didattiche non saranno conteggiate ai fini della validità dell’anno scolastico. Allo stesso modo, l’anno scolastico è comunque valido, anche qualora non dovesse raggiungere il minimo di 200 giorni previsti, in quanto si tratterebbe di una situazione dovuta a cause di forza maggiore».
Nessun problema anche per la prove Invalsi, al via domani per le quinte superiori: nelle regioni con le scuole chiuse verranno recuperate più avanti.
Qualche problema in più ci sarà per le ore di alternanza scuola-lavoro, previste in modo obbligatorio, ma sicuramente ci saranno decreti ministeriali che permetteranno deroghe anche per questo aspetto. Da domani cominciano anche alcune sperimentazioni sulle lezioni a distanza o in streaming in alcune scuole superiori o, più di frequente, all’università. Come per il telelavoro, il coronavirus potrebbe trasformarsi (in mezzo a tanti problemi) anche in una occasione per avviare buone ed efficienti pratiche per ridurre il numero di spostamenti inutili.
Incubazione
Due settimane è il periodo di incubazione del virus, sabato verrà fatto il punto