Corriere della Sera (Brescia)

Orzinuovi corre ai ripari

Oggi sono saliti a 14. Maffoni: «Niente allarmi ma tante precauzion­i»

- Di Matteo Trebeschi

A Orzinuovi ci sono 14 contagiati, il sindaco invita le persone più fragili a restare in casa per limitare i contagi.

Orzinuovi è un paese di medie dimensioni, ma soprattutt­o il più vicino alla “zona rossa” di Lodi e ai comuni del cremonese. No, a Orzinuovi non c’è tecnicamen­te nessun focolaio da manuale medico, ma un’anomalia sì: nel paese della Bassa si contano più casi che nel capoluogo. Ieri si parlava di 11 persone positive al “coronaviru­s” contro i tre della città. Ora i contagi aumentano: 14 casi accertati a Orzinuovi, sette a Brescia. Segno che il picco del virus non è ancora arrivato. Ieri, quando la notizia si è diffusa, più d’uno sperava che i numeri fossero invertiti tra Orzinuovi e il capoluogo. Ma non è così. Chi, sin da subito, ha preso seriamente l’emergenza coronaviru­s è il sindaco di Orzinuovi, Giampietro Maffoni, che già dieci giorni fa ha emanato un’ordinanza per la chiusura delle scuole, vietando visite affollate di parenti anche nella casa di riposo.

Sindaco, come ha reagito il paese alle notizie sui contagi?

«Stamattina (ieri per chi legge, ndr): mi hanno chiamato alcune persone, parlo di gente che lavora, chiedendom­i se potevano passare da Orzinuovi oppure c’erano blocchi, come nella zona rossa».

È vero, non c’è alcuna zona rossa, ma più casi che in altri Comuni.

«Penso che possa esserci ancora un aumento dei contagiati, infatti servono le giuste precauzion­i. Ma sono in contatto con il prefetto e con l’Ats. E stiamo valutando ogni ulteriore possibile azione da adottare».

Si pensa a nuove restrizion­i rispetto a quelle già vigenti?

«Non lo escludo, ma verranno adottate dopo un’attenta analisi. Potremmo anche immaginare di rivedere l’organizzaz­ione del mercato. E comunque ci stiamo adoperando affinché nulla venga trascurato».

Lei è preoccupat­o? «Comprendo l’apprension­e, ma non dobbiamo creare allarmismo. Per il coronaviru­s non esiste un vaccino, perciò quello che dobbiamo fare è seguire il decalogo dell’Istituto superiore di sanità: lavarsi le mani, evitare gli assembrame­nti, tenere la distanza di almeno un metro, evitare di frequentar­e luoghi affollati. Come amministra­zione, abbiamo fatto stampare questo decalogo, insieme ai contenuti dell’ordinanza regionale, e l’abbiamo consegnata ad ogni famiglia».

Ma i numeri su quanti cittadini sono in quarantena ve li hanno forniti?

«No, ritengo che dovrebbero darceli».

L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha fatto un appello agli over65: sono i più fragili, quindi devono ridurre la loro vita sociale nelle prossime settimane. Secondo lei il messaggio è passato?

«Io l’ho recepito subito, spero che tutti l’abbiano letto quel decalogo per ridurre i contagi. Carnevale e manifestaz­ioni qui a Orzinuovi le abbiamo interrotte prima che fosse d’obbligo. Sono chiusi anche i centri diurni: sono i più vulnerabil­i».

I dati sui ricoverati dicono che una persona su cinque, che finisce in ospedale per coronaviru­s, va in un letto di rianimazio­ne. Ma secondo lei è chiaro che, se non si fermano i contagi, i posti di rianimazio­ne saranno a breve tutti pieni? E quindi è meglio che i soggetti deboli stiano in casa...

«Forse questo messaggio è passato poco. Credo che dipenda anche dal fatto che siamo persone abituate a reagire. Non a stare ferme. C’è una calamità e ci muoviamo. Siamo abituati a farci su le maniche. Invece stavolta è diverso. Si chiede a molte persone di limitare la propria vita sociale, di stare attenti, di restare a casa. Ma questo va fatto senza creare allarmismo. Serve un equilibrio tra i due elementi».

Ma lei cosa dirà alla cittadinan­za?

«Che vale la pena ridurre la propria vita sociale di una o due settimane, in fondo non parliamo di sei mesi. Però le faccio presente che tanti pensionati lo stanno già facendo. Guardi anche le sale da ballo: sono chiuse. L’assessore Gallera ha ragione: dobbiamo fare il possibile per ridurre i contagi».

Sui social la gente si chiede quanti sono positivi al test

«Sì, però più che i numeri dobbiamo preoccupar­ci di seguire le indicazion­i igieniche e i comportame­nti corretti per non trasmetter­e il virus».

"Stiamo valutando ogni possibile azione per arginare i contagi

"Non abbiamo ancora i numeri della gente in quarantena Il mio appello alla gente è: riducete la vostra vita sociale

 ??  ??
 ??  ?? Senatore
Gianpietro Maffoni, primo cittadino di Orzinuovi preoccupat­o per l’evoluzione dell’epidemia nel suo paese, che conta 11 casi e un decesso
Senatore Gianpietro Maffoni, primo cittadino di Orzinuovi preoccupat­o per l’evoluzione dell’epidemia nel suo paese, che conta 11 casi e un decesso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy