Corriere della Sera (Brescia)

Febbre alta e malessere ma la diagnosi arriva sul filo di lana

- Di Lilina Golia

Sul non fare allarmismo siamo tutti d’accordo, ma, forse ci sono casi in cui, una preoccupaz­ione in più non guasta. I numeri della diffusione del coronaviru­s sono lì da vedere. Questa è la storia di Stefano e Paolo (i nomi sono di fantasia), entrambi contagiati dal coronaviru­s. Sono fratelli, 72 anni il primo, 69 il secondo. Uno ricoverato alla Poliambula­nza da sabato, l’altro nel reparto infettivi del Civile, attaccato all’erogatore dell’ossigeno, da domenica mattina. La loro odissea inizia quasi all’unisono il 21 febbraio. Vivono vicini, nella zona sud di Brescia. Condividon­o le loro giornate, fanno tutto sempre insieme e stavolta si sono anche ammalati insieme. La sera del 21 febbraio, venerdì, Stefano, diabetico, accusa i primi sintomi. La febbre sale a 38. Paolo, che ha un rene solo, la mattina dopo si sveglia con la febbre a 39 e difficoltà a urinare. Bisogna aspettare, però, il lunedì per avvertire il medico di base che al telefono prescrive a entrambi un antibiotic­o e sempre per telefono, per Paolo ipotizza un’infezione delle vie urinarie. Vengono fatte le domande di rito di questi giorni: «È stato nella zona rossa? Ha avuto contatti con persone provenient­i dalla Cina o infette?». Risposta: «No». L’impression­e, però è che, visto il diffonders­i dei contagi, potrebbe risultare, ormai, superato. Entrambi seguono la terapia. Ma la febbre non scende. Mercoledì nuovo consulto col medico di base che per entrambi riscontra difficoltà respirator­ie. Nuovo ciclo di antibiotic­o e per Paolo anche una radiografi­a ai polmoni che esegue l’indomani in una struttura privata cittadina. Diagnosi: polmonite. Riposo a casa, ma nessuna indicazion­e di eseguire un tampone per il cornavirus. Sabato Stefano finisce alla Poliambula­nza, dove viene trovato positivo al virus. Domenica mattina Paolo, con gravi difficoltà respirator­ie arriva al Civile. È positivo pure lui. In quarantena finiscono le figlie e la moglie di Paolo (Stefano vive solo). La febbre persiste, ma ora l’assistenza è mirata.

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