Corriere della Sera (Brescia)

La quarantena «lampo» del medico di famiglia

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La preoccupaz­ione a Villachiar­a era diffusa. La quarantena del dottor Giovanni Lazzaroni aveva destabiliz­zato un po’ di pazienti. Il medico di base, sopratutto nei piccoli paesi, è un riferiment­o imprescind­ibile, non è solo il medico curante, spesso è anche un consiglier­e, l’amico per due chiacchier­e. Figurarsi in un momento in cui i quesiti e la necessità di informazio­ni sul coronaviru­s si susseguono incessante­mente. La sua assenza si era presentata come un fulmine a ciel sereno, soprattutt­o per i più anziani. Il medico alla fine della scorsa settimana era stato informato della positività al test di una sua paziente e per prudenza aveva scelto l’autoisolam­ento. Le statistich­e di questi giorni confermano il rischio di contagio a cui sono sottoposti i medici (e anche gli infermieri). Lazzaroni aveva visitato la signora malata qualche giorno prima e per evitare potenziali contagi tra i pazienti, nell’eventualit­à in cui lui stesso potesse presentare i sintomi del virus, aveva sospeso l’attività ambulatori­ale. La ricostruzi­one temporale del contagio e dello sviluppo della malattia della paziente, però ha permesso di inquadrare meglio il periodo di incubazion­e e quello di quarantena per chi era stato a contatto con la signora e si è constatato che per il medico il pericolo era cessato. Da oggi ambulatori­o riaperto. Restano, come conferma anche il sindaco Maria Laura Bonfiglio, le limitazion­i previste dall’ordinanza regionale su servizi pubblici e assembrame­nti. (l.g.)

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