Una lunga dichiarazione d’amore in ottanta buste
Il passato è definitivamente trascorso, eppure è pronto all’uso, continua a compiersi, pulsante di verità. Per esempio, Guido Guinizelli («Al cor gentil rempaira sempre amore»), senza dimenticare Dante («Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende», Inferno, V, 100). Ovvero l’amore cortese, il rapporto tra amore e il cuore nobile, senza alcun fregio araldico di sangue o di censo, l’amore verso la donna come dedizione e servizio: una grande lezione di civiltà per questi nostri tempi grami, di femminicidi seriali, e nel contempo una delle tante occasioni perse dalla scuola che ha snobbato l’argomento, rubricandolo come letterario o anacronistico. Recuperare lo svantaggio, oggi è impervio, con una generazione di adolescenti svezzati a youporn, assertori di un credo in cui i sentimenti sono consegnati ad una dimensione di immediatezza, istintività e prassi («tutte e subito»). Salvo eccezioni.
«Cara Signorina…» è un delizioso libretto anomalo e in controtendenza, stampato in cento copie numerate, pieno di grazia e tenerezza, che restituisce all’amore il suo luminoso destino. È un carteggio epistolare, però di sole buste. Una metonimia perfetta (il contenente per il contenuto, che è ovviamente intimo e inviolabile). Nel suo «Frammenti di un discorso amoroso» Roland Barthes ci dice che dell’amore sappiamo quello che possiamo dire ma, parlandone, sapremo di dire solo una parte di ciò che l’amore è. In breve l’amore si manifesta prevalentemente con il linguaggio, ma per sua natura è indicibile. Che fare?
Si può supplire con il disegno, con le vignette. È la soluzione ideata da Fausto Fasser, spasimante dal tratto sintetico e garbato. Il volumetto, incantevole portfolio, raccoglie una ottantina di buste inviate all’amata tra il 1958 e il 1959, una al giorno, più o meno: lui, futuro costruttore, è uno studente di ingegneria di anni 25, lei, Nicoletta Seassaro, una giovane di 17 anni, all’epoca, durante i mesi estivi, bambinaia au pair a Edimburgo. Le illustrazioni possiedono la gentilezza del tocco, sono «una porta di carta spalancata sulla libertà più dolcemente scatenata e fresca», annota nella bella prefazione Sara Centenari. Dentro vi si trova l’umorismo, l’ironia, la strategia della seduzione e soprattutto la forza tellurica dell’amore. Volete sapere poi come è andata? Fausto e Nicoletta si sono sposati, hanno avuto quattro figli. Fausto se n’è andato nel 2008 e ci ha lasciato questa testimonianza che rimane: la vita è passione e bellezza. Nella messaggistica amorosa i social hanno causato solo guasti.