I sindaci informati dall’Ats: adesso possiamo aiutare
Torna il dialogo tra autorità sanitaria e i primi cittadini dei sessanta paesi con soggetti positivi al Covid-19 Controllo dei casi critici nel pieno rispetto della privacy
Sapere per poter fare. È il principio che in queste ore di allarme e emergenza mondiale muove i sindaci bresciani che nei giorni scorsi hanno criticato Ats e Regione per la scarsa informazione fornita alle amministrazioni. Pur nel pieno rispetto della privacy i sindaci volevano essere informati in tempo reale sui casi positivi riscontrati nel loro paese. Ieri è arrivato ai primi cittadini il bilancio aggiornato dei contagi, paese per paese. Con le informazioni ricevute ieri i sindaci si sono subito mossi: aiuti per chi è in quarantena e non ha familiari e controllo che le disposizioni siano rispettate.
Attivati servizi a domicilio per gli ultra 65 enni non supportati da una rete famigliare adeguata
Il gap informativo istituzionale creatosi fino a martedì ieri è stato superato. Ieri mattina la direzione di Ats Brescia ha contattato tutti i sindaci dei sessanta comuni dove si registrano casi di contagio da coronavirus, aggiornandoli sul numero di persone positive ai tamponi (142 alle dieci di ieri mattina) ma anche sull’identità dei pazienti. «Un’informazione essenziale in ottica collaborativa — spiega il primo cittadino di Barbariga, Giacomo Uccelli — visto che così il Comune e la nostra Protezione Civile possono aiutare in modo concreto coloro che non hanno una rete famigliare di supporto. Ora servirebbe un ulteriore passo: informarci su tutti coloro che sono in quarantena (oltre 1500 in provincia, ndr) in modo da poter aiutare anche loro».
I sindaci non pensano ad alcun intento repressivo, sia chiaro: «L’isolamento fiduciario non può certo portare ad un trattamento sanitario obbligatorio» spiega la dottoressa Donatella Albini, consigliera delegata alla sanità per il Comune di Brescia. Molti sindaci hanno chiesto ad Ats come comportarsi con i residenti contagiati: «L’indicazione, per coloro che non avessero una rete parentale adeguata — aggiunge Albini — è quella di sostenerli con servizi sociali e volontari. In modo discreto, magari evitando di utilizzare la polizia locale, per non insospettire i vicini». Fatto sta che la macchina della solidarietà e la rete collaborativa si è messa in moto in tutti i paesi, facendo emergere un «rizoma» di sostegno inaspettato in tempi di solitudini liquide orchestrate dai social. «La nostra Protezione Civile porta a casa spesa alimentare e medicine a coloro che ne hanno bisogno e che contattano il Comune al numero 329/5348520 — spiega il sindaco di Barbariga —. Gli operatori arrivano al loro domicilio dotati di mascherine e guanti». L’obiettivo è chiaro: per impedire la crescita esponenziale dei contagi è meglio che tutti gli anziani restino in casa. Un paese, Barbariga, dove i contagiati sono due, un 68enne e un 70enne. Il primo è ricoverato al Civile con qualche difficoltà respiratoria ma non in pericolo di vita. Il secondo invece è molto grave: «ieri è stato portato al pronto soccorso del Civile ma l’ospedale era saturo ed è stato trasferito nel nosocomio di Legnano (Mi)» conferma il primo cittadino. Uccelli plaude al direttore generale di Ats, Claudio Sileo «perché sta dando tutte le informazioni necessarie ai sindaci». Sulla stessa lunghezza d’onda altri primi cittadini, compreso Eugenio Stucchi di Montirone, che fino a ieri si sentiva «abbandonato dalle istituzioni». Altri toni quelli usati ieri mattina: «Ci hanno comunicato i nominativi delle otto persone positive e di altre quattro in osservazione. Nessuna di esse per ora è in pericolo di vita». Anche Montirone ha messo in moto un’imponente macchina solidale: «Stiamo divulgando tutte le informazioni di prevenzione necessarie, invitando gli ultra 65enni a restare in casa e con la nostra Protezione Civile ci renderemo disponibili per aiutarli nelle loro abitazioni». La guardia è alta: «Ieri c’era un soggetto in condizioni di salute precarie che girava per il paese. Lo abbiamo invitato a restare a casa» aggiunge Stucchi che conferma l’ottima sinergia anche con i medici di base e chiude: «La difficoltà maggiore l’abbiamo avuta con le associazioni sportive che non volevano rinunciare alle loro attività». Dopo Orzinuovi, Brescia e
Montirone, Bagnolo Mella è il paese con più casi (6): «Sono persone che hanno una rete parentale adeguata a supportarli e non sono in condizioni di salute gravi. Noi ci stiamo attivando per aiutare anche le persone in quarantena — dice il sindaco Cristina Almici —; abbiamo chiesto ad Ats i loro nominativi, ci ha detto che saranno loro a fare da filtro, comunicandoci i casi che necessitano di aiuto».
La ritrovata sinergia tra Ats e sindaci rende superato l’appello del presidente della Provincia, Samuele Alghisi, che raccogliendo le istanze dei Comuni ieri chiedeva «un canale diretto di conoscenza con i sindaci» fondamentale «per tenerli aggiornati sulla situazione dei contagi, non solo affinché il sindaco possa informare i cittadini, ma anche per prendere provvedimenti utili al contenimento del contagio». L’auspicio è che questo importante dialogo continui anche nei prossimi giorni, visto che il picco epidemico deve ancora arrivare. «Brescia e la Lombardia tutta, grazie all’eccellenza sanitaria e al grande senso civico delle nostre collettività, sapranno affrontare e superare questo incerto periodo» dice Alghisi. Un pensiero positivo di cui tutti hanno bisogno, in questi giorni difficili.
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Giacomo Uccelli Un plauso a Sileo di Ats per la collaborazione: ora ci diano anche i nomi di chi è solo in quarantena
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Samuele Alghisi
Non si interrompano le informazioni ai sindaci sono necessarie alla prevenzione dei contagi