Cattolica, salta definitivamente l’inaugurazione dell’anno accademico
L’Università Cattolica di Brescia ha deciso di annullare l’inaugurazione dell’anno accademico in programma per mercoledì prossimo. Una decisione sofferta ma necessaria, legata ovviamente al coronavirus, presa già prima dell’annuncio della sospensione delle lezioni per scuole e università decretato ieri dal Governo. L’inaugurazione non verrà fatta più avanti, ma per quest’anno proprio non ci sarà: «Farla troppo in là non avrebbe senso — spiega il direttore di sede Giovanni Panzeri —. Certo dispiace: è la prima volta in 55 anni di attività». E, soprattutto, forte della crescita di quasi il 15% di matricole (1.546 contro le 1.354 dello scorso anno) e vicina al traguardo della nuova sede a Mompiano, sarebbe stato un bel festeggiamento: «prima dell’inaugurazione il prossimo anno, qualcosa ci inventeremo», dice Panzeri. L’urgenza, oggi, è garantire un minimo di attività didattica nel tempo della sospensione delle lezioni, in corso da oramai dieci giorni e destinata a proseguire fino a metà marzo. E in Cattolica, così come in Statale e in diverse scuole della provincia, si è puntato sulla didattica a distanza. Come spiega una nota dell’università, nelle ultime due settimane 1.317 corsi delle sedi padane dell’Università Cattolica (Milano, Brescia,
Piacenza e Cremona) sono stati aggiornati da 975 docenti e loro collaboratori che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma Blackboard per la didattica a distanza, aperta a tutti gli studenti dei corsi delle dodici facoltà. L’obiettivo è di andare a regime come la didattica online in tempi estremamente brevi. «La piattaforma è molto performante e proprio in questi giorni abbiamo anche fatto investimenti straordinari per aumentare la banda e i server a disposizione — spiega Panzeri — e permettere quindi che la piattaforma funzioni al meglio». Se la didattica resterà sospesa a lungo dovranno essere presi anche altri accorgimenti: «Quando potremo riprendere ci sarà senz’altro un recupero delle lezioni frontali: che verranno registrate e pubblicate sulla piattaforma per un certo periodo e andare così incontro ai fuori sede. Oltre a questo si vedrà, perché il periodo delle lezioni può essere prolungato, ma fino a un certo punto perché ci sono le sessioni d’esame e via dicendo. L’università, al pari della scuola, è macchina che non si ferma mai o quasi e quindi bisogna fare di necessità virtù. La sospensioni delle lezioni in Cattolica lascia a casa oltre 4 mila studenti iscritti. I quali si aggiungono ai quasi 20 mila della Statale, delle accademie d’arte e del Conservatorio e ai 190 mila studenti delle scuole dall’infanzia alle superiori e a quelli dei nidi. Messi assieme, comprendendo anche l’indotto (di docenti e altro) arrivano quasi a 250 mila, un quinto della popolazione bresciana. Gli over 65 invitati a restarsene a casa sono altri 270 mila. Alla fine fa quasi metà della popolazione che si muove di meno. Una misura, da ieri, estesa a tutta Italia con l’obiettivo di rendere più sostenibile per il sistema sanitario il picco del virus che sta colpendo il Paese. (t.b.)