Micro imprese e Industria 4.0 le agevolazioni passano da Ala
È la nuova società del gruppo Nsa specializzato in mediazione del credito
La sfida è quella di mettere le piccole e micro aziende sotto i 5 milioni di fatturato sulla strada della digital transformation. E, per farlo, il gruppo Nsa di Castel Mella, che con 30 milioni di fatturato è il primo mediatore creditizio italiano per giro d’affari, ha creato una nuova società, Ala, la quale ha già iniziato a fornire consulenza per l’accesso agli sgravi fiscali previsti dal piano Industria 4.0.
«Nel corso del 2019 — spiega il presidente di Nsa, Gaetano Stio — l’Agenzia delle entrate ha effettuato sul territorio una serie di controlli sui crediti d’imposta concessi per attività di Ricerca & Sviluppo legati a Industria 4.0, accertamenti che in molti casi hanno portato l’Agenzia a richiedere indietro gli sgravi per una serie di incongruenze contenute nei piani presentati dalle aziende. Con Ala ritorniamo un po’ alle origini del nostro percorso, poiché abbiamo un’expertise di lunga data nella finanza agevolata che vogliamo mettere a disposizione. La legge di bilancio contiene supporti preziosi per le Pmi che è preciso dovere dell’imprenditore sfruttare al massimo per il bene della sua azienda».
Nsa, che oggi occupa 229 persone fra tecnici e consulenti, si è da sempre concentrata sulla taglia dimensionale più piccola delle aziende italiane. Una scelta che ha pagato, come conferma il fatto che la società nel 2017 è finita nel ranking del Financial Times che registra le aziende europee con il miglior Cagr (il tasso annuo di crescita composto). «Siamo noi a intercettare i nostri potenziali clienti, poiché la maggior difficoltà dei piccoli e dei piccolissimi è quella di programmare gli investimenti — prosegue Stio —. È una questione culturale, spesso le nostre Pmi sono contoterziste e altrettanto spesso sono le aziende più grandi che chiedono alle piccole di innovare, anche solo per rafforzare il prodotto oppure per diminuirne il prezzo mantenendo tuttavia gli standard qualitativi».
La scommessa della nuova struttura è dunque quella di far uscire le micro e piccole imprese dalla gestione del quotidiano — e dalla ricerca di nuovo credito di natura esclusivamente bancaria per rifinanziare le spese correnti — portando loro una visione di medio lungo termine: «Chi investe in R&D cresce di più, ma spesso gli imprenditori non comprendono che crescere significa anzitutto razionalizzare le loro attività, diversificando anche la natura del credito, magari unendo le forze per progetti innovativi finanziabili con fondi europei» conclude Stio.