Corriere della Sera (Brescia)

Addio a Giovanni Landi, leader operaista della Dc all’Om

- Di Massimo Tedeschi

Talmente alto da essersi abituato, con gli anni, a camminare un po’ curvo per chinarsi sui suoi interlocut­ori. Barba da profeta, l’eloquio di chi ha frequentat­o buoni libri e grandi maestri, un carisma naturale che traspariva sia che si trovasse ad arringare infuocate assemblee di fabbrica nella «sua» Om, sia che contribuis­se a scrivere la linea del «circolino» di vicolo San Clemente, la tana della corrente Dc dei bodratiani. Giovanni Landi è stato una figura di spicco, eminente, autorevole, originale della vita politica e sociale bresciana del secondo Novecento. Se n’è andato ieri, a 84 anni d’età. Se l’è portato via un male per cui era stato operato otto mesi fa. Lo hanno assistito amorevolme­nte fino alla fine i figli Luca e Giuseppina. L’adorata moglie Lucia Botticini se n’era andata nel 2012, lasciandog­li una malinconia non più cancellabi­le. Landi, insieme all’amico di una vita Egidio Papetti, s’era formato adolescent­e nel «borgo rosso» di sant’Eufemia alla scuola di don Guerino Franzoni. Operaio all’Om, Landi cresce nel clima dell’«unità d’azione» Fim-Fiom creato da Franco Castrezzat­i. Fra le sue guide ci sono il teologo Tullo Goffi, il parroco-cardinale Giulio Bevilacqua, lo scrittore

Mario Faini, il sindacalis­ta Michele Capra. Il «Cipputi bianco» diviene ben presto un leader della sezione Dc di fabbrica, della Fim interna e provincial­e. Con Piero Lussignoli, Mario Fappani, Riccardo Imberti, Egidio Papetti, Luigi Gaffurini, Lorenzo Paletti e molti altri della galassia aclistacis­lina dà vita al gruppo dei bodratiani. Sono loro a eleggere a Montecitor­io Lussignoli, mentre Gervasio Pagani manca l’obiettivo d’un soffio. L’ultra sinistra dc ispirata da Landi non disdegna iniziative corsare, come quando si allea con i prandinian­i e mette in crisi gli equilibri interni al partito. Landi è anche definito l’ayatollah degli «autoconvoc­ati»; movimento operaio spontaneo partito da Brescia nel 1984 che sconquassa gli equilibri sindacali nazionali battendosi contro il decreto di San Valentino di Craxi che taglia la scala mobile. Andato in pensione, Landi continua l’impegno sociale e missionari­o, dal Centro Chizzolini che ospita immigrati in via Volta, a Cuore Amico. La politica lo ha appassiona­to fino alla fine: ha tifato Renzi, ultimament­e gli davano speranza le sardine. I funerali si svolgerann­o in forma privata oggi alle 14.30 a Collebeato. Per ricordarlo in pubblico, come meritava, serviranno altre occasioni.

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Giovanni Landi era nato il 18 novembre 1935

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