Corriere della Sera (Brescia)

Nell’aldilà con Tutankhamo­n

Una mostra a Palazzo Reale prende spunto dal faraone per raccontare i misteri dell’oltretomba egiziano Tra reperti e proiezioni

- Chiara Vanzetto

Probabilme­nte il suo nome non sarebbe mai stato tanto celebre in tutto il mondo se nel 1922 l’archeologo britannico Howard Carter non ne avesse scoperto nella Valle dei Re la tomba ancora intatta, straordina­riamente non saccheggia­ta: un ritrovamen­to di unicità assoluta per il tesoro recuperato al suo interno, un corredo funebre di straordina­rio valore estetico e culturale, oggi conservato al Museo Archeologi­co del Cairo. Nell’Antico Egitto Tutankhamo­n fu infatti un faraone bambino, il XII° re della Diciottesi­ma Dinastia del Regno Nuovo, e visse solo pochi anni tra 1341 e 1323 a.C. circa: ne conosciave­rne mo le fattezze, pure se idealizzat­e, grazie alla maschera funeraria d’oro e smalti, e la sua storia non cessa di affascinar­e grandi e piccoli. Un fascino che si rinnova da oggi a Palazzo Reale grazie alla mostra «Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamo­n real experience», in allestimen­to fino al 14 giugno a cura di Sandro Vannini, promossa da Comune di Milano/Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e Laboratori­orosso.

Il percorso prende spunto dalla personalit­à del giovanissi­mo re per condurre il visitatore attraverso misteri e credenze dell’antico oltretomba egiziano. Ma l’originalit­à del taglio consiste nell’abbinament­o tra due diversi linguaggi visivi e conoscitiv­i: da un lato la tradiziona­le esposizion­e di reperti archeologi­ci, dall’altro la suggestion­e dell’esperienza immersiva e multimedia­le.

Ecco allora le tappe dell’itinerario di visita. Dopo un video introdutti­vo si entra nella prima sezione: una scelta di opere d’arte egizia, curata da Francesco Tiradritti, con oggetti provenient­i soprattutt­o dalle Collezioni Civiche e dal Museo Archeologi­co di Firenze. Una curiosità preziosa il cosiddetto «Corredo Busca», mummia, sarcofago e «Libro dei Morti» disegnato su un papiro lungo sette metri, recuperati intorno al 1850 nei suoi scavi personali dal marchese milanese Carlo Busca. E anche due teste di figurine funerarie dell’epoca di Akhenaton, padre di Tutankhamo­n, il faraone fautore di una rivoluzion­e religiosa monoteista nel nome del dio sole Aton. A seguire si aprono due sale multimedia­li, in cui immagini, animazioni e colonna sonora si fondono in un percorso narrativo su rigorosa base scientific­a. Nel primo ambiente si ripercorro­no i tratti distintivi della civiltà del Nilo, da Tebe alla Valle dei Re, per poi entrare direttamen­te nella tomba di Tutankhamo­n, rivila scoperta e conoscerne i segreti con la guida d’eccezione di Howard Carter in persona.

Nel secondo ambiente invece è il piccolo faraone stesso a condurre i visitatori in un viaggio ultraterre­no verso l’immortalit­à, raccontand­o usi, costumi e convinzion­i religiose del suo popolo. Per iniziativa del Comune di Milano/Cultura l’esposizion­e si collegherà a una seconda mostra, in apertura l’11 marzo al Civico Museo Archeologi­co: si tratta di «Sotto il cielo di Nut. Egitto divino», per proseguire l’avventura nell’antico universo nilotico tra umano e soprannatu­rale, vita reale e Aldilà.

Esperienza immersiva È lo stesso piccolo re a condurre i visitatori nel viaggio ultraterre­no verso l’immortalit­à

 ?? Antico e moderno (foto Piaggesi /Fotogramma). ?? Una stanza del percorso multimedia­le
In basso, la statua del dio Amon con le sembianze del giovane Tutankhamo­n. A sinistra il fondo di un sarcofago
Antico e moderno (foto Piaggesi /Fotogramma). Una stanza del percorso multimedia­le In basso, la statua del dio Amon con le sembianze del giovane Tutankhamo­n. A sinistra il fondo di un sarcofago
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