Tira: «Online anche le lauree»
L’università non può fermarsi, ecco perché dopo le lezioni online si potranno sostenere esami e tesi di laurea.
L’emergenza coronavirus non è destinata a scemare in pochi giorni e l’università Statale si organizza per cercare di garantire il più possibile continuità didattica e sessioni d’esame o di laurea.
«I corsi in teledidattica sono partiti — spiega il rettore di Unibs Maurizio Tira —, gestiti in autonomia da ogni docente e stanno funzionando». Sono gestiti in modalità sincrona, per cui con i ragazzi collegati e con la possibilità di intervenire durante la spiegazione del docente. Consapevoli che questa è una soluzione provvisoria che presenta comunque dei limiti oggettivi, diversi corsi di laurea hanno già deliberato l’allungamento del semestre di un paio di settimane, il che comporterà ovviamente anche uno slittamento verso fine luglio della sessione di esami estiva.
Per quanto riguarda le lauree, quelle infermieristiche sono state anticipate al 12 marzo, un mese prima rispetto al periodo programmato in aprile.
«Una richiesta della Regione — ricorda il rettore —: sono lauree professionalizzanti e quindi immediatamente spendibili». La commissione verrà riunita fisicamente ma la discussione sarà in remoto, online.
E così sarà anche per le altre lauree in programma nelle prossime settimane. Il virus non ferma i laureandi.
«In questo modo ci sarà la possibilità di concludere nei tempi stabiliti il percorso universitario (la prossima è l’ultima sessione per l’anno accademico 2018-2019, ndr), di non dover pagare quindi tasse aggiuntive». Uno slittamento comporterebbe, infatti, un costo aggiuntivo.
Una festa di laurea in remoto? «Mi rendo conto che non è il massimo - osserva il rettore -, ma abbiamo privilegiato la sostanza: la festa, anche per le triennali, la faremo per tutti non appena sarà possibile farlo».
Per quanto riguarda le sessioni d’esame, la gran parte si è svolta prima del blocco e per cui non ci sono problemi, per le altre si procederà in modalità telematica. O, ma è solo un’ipotesi allo studio, anche in presenza, «evitando qualsiasi forma di assembramento e limitando l’accesso ai soli studenti esaminandi uno per volta» (e al massimo un’altra persona come testimone). Altre sessioni saranno verso metà aprile ma per quella data si spera che la fase più critica del coronavirus sia terminata e ci sia un ritorno progressivo alla normalità. La sospensione delle lezioni in aula non significa ovviamente chiusura dell’università: le segreterie e le altre attività restano comunque aperte, con tutte le precauzioni del caso. Su questo c’è stato anche un intervento di chiarimento specifico della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, della quale da un paio di settimane fa parte anche lo stesso Tira. «Le attività didattiche curriculari in presenza sono sospese — si legge nella nota della Crui —. Ma il coordinamento tra tutte le università ha lavorato per avviare le iniziative necessarie per garantire le attività didattiche ai nostri studenti, anche in modalità a distanza. E ribadiamo a chiare lettere che le università non sono chiuse. Le attività di ricerca e tutti gli altri servizi agli studenti proseguono regolarmente, nel rispetto delle disposizioni del Ministero della Salute».
Le prove Anche per gli esami, stando così le cose, si procederà in via telematica
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Cercando la normalità Appena possibile programmeremo anche le feste di laurea come da consuetudine