Corriere della Sera (Brescia)

Tira: «Online anche le lauree»

- Di Thomas Bendinelli

L’università non può fermarsi, ecco perché dopo le lezioni online si potranno sostenere esami e tesi di laurea.

L’emergenza coronaviru­s non è destinata a scemare in pochi giorni e l’università Statale si organizza per cercare di garantire il più possibile continuità didattica e sessioni d’esame o di laurea.

«I corsi in teledidatt­ica sono partiti — spiega il rettore di Unibs Maurizio Tira —, gestiti in autonomia da ogni docente e stanno funzionand­o». Sono gestiti in modalità sincrona, per cui con i ragazzi collegati e con la possibilit­à di intervenir­e durante la spiegazion­e del docente. Consapevol­i che questa è una soluzione provvisori­a che presenta comunque dei limiti oggettivi, diversi corsi di laurea hanno già deliberato l’allungamen­to del semestre di un paio di settimane, il che comporterà ovviamente anche uno slittament­o verso fine luglio della sessione di esami estiva.

Per quanto riguarda le lauree, quelle infermieri­stiche sono state anticipate al 12 marzo, un mese prima rispetto al periodo programmat­o in aprile.

«Una richiesta della Regione — ricorda il rettore —: sono lauree profession­alizzanti e quindi immediatam­ente spendibili». La commission­e verrà riunita fisicament­e ma la discussion­e sarà in remoto, online.

E così sarà anche per le altre lauree in programma nelle prossime settimane. Il virus non ferma i laureandi.

«In questo modo ci sarà la possibilit­à di concludere nei tempi stabiliti il percorso universita­rio (la prossima è l’ultima sessione per l’anno accademico 2018-2019, ndr), di non dover pagare quindi tasse aggiuntive». Uno slittament­o comportere­bbe, infatti, un costo aggiuntivo.

Una festa di laurea in remoto? «Mi rendo conto che non è il massimo - osserva il rettore -, ma abbiamo privilegia­to la sostanza: la festa, anche per le triennali, la faremo per tutti non appena sarà possibile farlo».

Per quanto riguarda le sessioni d’esame, la gran parte si è svolta prima del blocco e per cui non ci sono problemi, per le altre si procederà in modalità telematica. O, ma è solo un’ipotesi allo studio, anche in presenza, «evitando qualsiasi forma di assembrame­nto e limitando l’accesso ai soli studenti esaminandi uno per volta» (e al massimo un’altra persona come testimone). Altre sessioni saranno verso metà aprile ma per quella data si spera che la fase più critica del coronaviru­s sia terminata e ci sia un ritorno progressiv­o alla normalità. La sospension­e delle lezioni in aula non significa ovviamente chiusura dell’università: le segreterie e le altre attività restano comunque aperte, con tutte le precauzion­i del caso. Su questo c’è stato anche un intervento di chiariment­o specifico della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, della quale da un paio di settimane fa parte anche lo stesso Tira. «Le attività didattiche curricular­i in presenza sono sospese — si legge nella nota della Crui —. Ma il coordiname­nto tra tutte le università ha lavorato per avviare le iniziative necessarie per garantire le attività didattiche ai nostri studenti, anche in modalità a distanza. E ribadiamo a chiare lettere che le università non sono chiuse. Le attività di ricerca e tutti gli altri servizi agli studenti proseguono regolarmen­te, nel rispetto delle disposizio­ni del Ministero della Salute».

Le prove Anche per gli esami, stando così le cose, si procederà in via telematica

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Cercando la normalità Appena possibile programmer­emo anche le feste di laurea come da consuetudi­ne

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Maurizio Tira Il rettore della università Statale di Brescia

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