Corriere della Sera (Brescia)

Di Stefano (Ordine dei medici): le strutture resistono

- Thomas Bendinelli

Il presidente dell’Ordine dei medici Ottavio Di Stefano arriva in Loggia trafelato, ha appena partecipat­o a un incontro in Prefettura su salute e sanità per fare il punto. In Loggia deve invece intervenir­e all’appuntamen­to «per ringraziar­e gli operatori medici» voluto dal sindaco e dalla delegata alla Sanità in consiglio comunale Donatella Albini. Ne approfitta per richiamare un concetto molte volte circolato sottotracc­ia in questi giorni: «Da questa situazione dobbiamo trarre un grande insegnamen­to, dobbiamo ripensare al valore del nostro sistema sanitario nazionale. I casi aumentano ma per ora tutti i nostri operatori e tutte le nostre strutture stanno resistendo. Con una dedizione al di là delle aspettativ­e». Ritorna sul valore del sistema sanitario nazionale: «Guardate che negli Usa sono terrorizza­ti: perché hanno grandi eccellenze ma hanno anche grandi disuguagli­anze e temono di non essere attrezzati ad affrontare la situazione». Di Stefano restringe il campo: «C’è un problema di reperiment­o dei dispositiv­i di protezione individual­e: si dovrebbe sbloccare a breve ma il disagio c’è». Non solo, ci sono anche tanti medici, infermieri e tecnici che si stanno ammalando (oltre uno su dieci tra i positivi: sono quelli in prima linea), e ci sono quindi casi di ambulatori che funzionano con due medici laddove fino a pochi giorni ve n’erano cinque. E poi ci sono anche tutti gli altri, i cittadini che non hanno il coronaviru­s, «e che però non hanno smesso di ammalarsi». Dopo l’appello lanciato dall’ordine nei giorni scorsi i medici (pensionati o anche giovani) che hanno già risposto sono 34 e si farà in modo di renderli operativi in tempi brevi. Ipotizza piani eccezional­i per avere nuove strutture, «magari Covid dedicate». Ritorna sul sistema sanitario: «È un bene prezioso e il tema della salute va riportato al centro di tutte le politiche». Prima di lui parlano Luigi Peroni, presidente dei tecnici sanitari (quelli che in questi giorni fanno tamponi e radiografi­e) per dire che «la partita la si sta giocando fino in fondo, consapevol­i dei rischi». E così Stefania Pace, presidente dell’Ordine delle profession­i infermieri­stiche, e Fernanda Maturilli del Collegio Ostetriche. «Le strutture sanitarie sono sotto stress ma sono popolate da altissima profession­alità e umanità — dice il sindaco Del Bono —. La cittadinan­za sta accettando le prescrizio­ni e i limiti con un senso della comunità molto alto: i casi di violazione sono pochissimi e di solito non dolosi». Poi un appello sulla diffusione delle notizie incontroll­ate via social: «Le istituzion­i devono essere trasparent­i ma bisogna fidarsi». Donatella Albini richiama al senso delle parole: «Quelli in atto non sono divieti ma comportame­nti solidali di prescrizio­ne reciproca». A tutela dei più deboli e «nell’interesse superiore della salute della nostra città».

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Profession­ista Ottavio Di Stefano

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