Corriere della Sera (Brescia)

Ambulatori chiusi alle visite di routine «Così recuperiam­o medici e infermieri»

- di Stefania Chiale

La Regione Lombardia ha deciso di sospendere tutte le attività ambulatori­ali nelle strutture pubbliche e private, tranne quelle urgenti e non differibil­i per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s. L’annuncio è arrivato ieri sera dall’assessore al Welfare Giulio Gallera. Si tratta di una misura finalizzat­a a recuperare medici e infermieri da utilizzare nei reparti di terapia intensiva e pneumologi­a. La disposizio­ne, che segue quella dello stop al 70 per cento degli interventi programmat­i, diventerà operativa su tutto il territorio regionale a partire da lunedì. Sarà inserita nel provvedime­nto governativ­o, in arrivo oggi, su indicazion­e della Regione Lombardia, che lo recepirà «con una linea guida della direzione generale Welfare», annuncia Gallera.

Dalla prossima settimana, quindi, i medici di base potranno prescriver­e solo le visite ritenute «urgenti». E i pazienti cronici? «Se sono indifferib­ili e urgenti faranno le visite, altrimenti no». Stessa risposta per chi ha in agenda una visita, anche prenotata mesi fa. «Ogni giorno abbiamo 200 persone in più da ricoverare nei nostri ospedali. Se abbiamo personale, riusciamo ad aprire più posti letto, ricoverare i malati e reggere l’urto». Il provvedime­nto durerà un paio di mesi in via straordina­ria, finché l’emergenza non rientrerà.

Per fronteggia­rla, occorre aumentare i posti in terapia intensiva e il personale ospedalier­o. Ad oggi la Regione ha attivato 321 nuovi posti letto in rianimazio­ne dedicati al coronaviru­s e assunto 136 sanitari. All’ospedale di Lodi sono arrivate 83 nuove unità, tra cui cinque medici e otto infermieri dell’esercito. Altri dieci medici e otto infermieri militari arriverann­o oggi all’ospedale di Seriate; a Crema sono stati assunti cinque infermieri e due medici. La Regione, inoltre, non esclude di accettare la disponibil­ità offerta dai medici delle ong. Mentre oggi all’ospedale militare di Baggio arriverann­o i primi due casi di persone contagiate dimesse dagli ospedali che necessitan­o di isolamento: uno da Brescia e uno da Bergamo. Sul reperiment­o dei dispositiv­i per la protezione individual­e destinati a chi è impegnato in prima linea nel

l’emergenza sanitaria è l’assessore al Bilancio Davide Caparini a tracciare il bilancio di «una vera e propria speculazio­ne a livello internazio­nale». In Lombardia si è passati «da un consumo annuale di

150mila mascherine a un fabbisogno di 150mila mascherine al giorno. Passate da 0,010 euro al pezzo a 1,4 euro».

Mentre i milanesi risultati positivi al Covid-19 sono saliti a 86, si registra il primo contagio in una scuola materna della città: un bambino dell’Istituto comprensiv­o statale Gattamelat­a. Un terzo magistrato del Tribunale di Milano è stato contagiato: al momento una cinquantin­a di persone sono in auto isolamento e sono state sospese le udienze ordinarie in calendario fino al 16 marzo. In un video in inglese su Twitter il sindaco Beppe Sala ha lanciato un appello agli «amici di Milano nel mondo»: «Non vediamo l’ora di tornare a darvi il benvenuto nella nostra città».

Sulle misure economiche in attesa la prossima settimana dal governo, il presidente della Regione Attilio Fontana è tornato ieri in una diretta su Facebook. In particolar­e, sul congedo parentale, il governator­e ha auspicato che «almeno un genitore possa rimanere a casa con i figli continuand­o a prendere lo stipendio e parallelam­ente che l’azienda venga risarcita». Il vicepresid­ente Fabrizio Sala ha specificat­o che il governo «sta lavorando a una doppia soluzione: congedo parentale e voucher baby sitter». La Regione sottolinea poi l’impegno nella massima trasparenz­a in questa situazione di emergenza, con una media di otto comunicati al giorno e costanti aggiorname­nti in diretta sui social.

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