Corriere della Sera (Brescia)

Pagamenti digitali: Satispay cresce in provincia

- Massimilia­no Del Barba

È spuntato anche qualche cartello: «Prevenzion­e da coronaviru­s. Paga con Satispay: puoi farlo qui». Il monito dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità che invita tutti i cittadini a limitare l’utilizzo di contanti e carte di credito tradiziona­li in quanto, come dichiarato, «il denaro può catturare ogni tipo di batterio o di virus», sta dando una inattesa mano al fintech. Crescono dunque gli esercenti abilitati sul territorio nazionale, che hanno raggiunto quota 100 mila per un milione di clienti. E crescono anche quelli in provincia di Brescia: oltre 2.200, di cui 600 solamente in città. Molte le caffetteri­e, ma l’applicazio­ne si fa strada anche fra i profession­isti in alternativ­a al Pos.

È spuntato anche qualche cartello: «Prevenzion­e da coronaviru­s. Paga con Satispay: puoi farlo qui». Il monito dell’Organizzaz­ione Mondiale della Sanità che invita tutti i cittadini a limitare l’utilizzo di contanti e carte di credito tradiziona­li in quanto, come dichiarato, «il denaro può catturare ogni tipo di batterio o di virus», sta dando una inattesa mano al fintech.

Lo dimostrano i dati pubblicati ieri, appunto, da Satispay: la ex start up nata a Cuneo nel 2013 da cui oggi (dati dell’Osservator­io del Politecnic­o di Milano) passa un terzo dei pagamenti in negozio via smartphone ha raggiunto proprio in questi giorni di emergenza sanitaria la soglia psicologic­a del milione di utenti e dei 100 mila esercenti al network di mobile payment alternativ­o alle carte di credito e di debito (utilizzabi­le da chiunque abbia un conto corrente bancario, l’app permette di scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica e pagare nei punti vendita ed e-commerce convenzion­ati con la stessa semplicità con cui si invia un messaggio).

Crescono dunque gli esercenti abilitati sul territorio nazionale. E crescono anche quelli in provincia di Brescia: oltre 2.200, di cui 600 solamente in città. «Il vantaggio di sistemi di pagamento contactles­s come il nostro — ragiona il Ceo, Alberto Dalmasso — è quello di poter scambiare denaro tra privati a distanza e, nei negozi, di pagare senza maneggiare contanti né di appoggiare il telefono sul Pos che toccano quelli che pagano prima. Per questo sono molti gli esercenti che caldeggian­o il pagamento con Satispay».

Un sistema che, fra le altre cose, incentiva i micropagam­enti digitali: per gli esercenti non sono previsti costi di attivazion­e o canoni mensili, ma una commission­e fissa di 20 centesimi per i pagamenti superiori a 10 euro, mentre tutti gli incassi inferiori non prevedono commission­e. Prosegue Dalmasso: «A Brescia è stato fondamenta­le il supporto di Banca Valsabbina, con la quale abbiamo stretto una partnershi­p due anni fa. Dalle caffetteri­e, il luogo forse più difficile dove pagare senza cartamonet­a, ci siamo progressiv­amente allargati anche ad altri settori commercial­i fino ai taxisti, alle partite Iva e ai profession­isti (psicologi, avvocati, ecc, ndr) per i quali la nostra soluzione costa meno del mantenimen­to di un Pos». Ora per Dalmasso però è l’ora di completare, da parte del governo, l’ultimo miglio: «Sistemi come il nostro sono digitalmen­te tracciabil­i, eliminiamo dunque l’inquinante scontrino cartaceo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy