Baronchelli (Ab) «Resistiamo»
Il patron di Ab Baronchelli: «È un grande sforzo collettivo»
«Una situazione surreale, ma è fondamentale che le aziende non chiudano, ce la mettiamo tutta». Così Angelo Baronchelli, patron dell’orceana Ab.
«È un mondo diverso, a cui non siamo abituati. Vedere la nostra piazza deserta è spiacevole. Certo, la tecnologia ci aiuta, ma alcune attività, soprattutto quelle strategiche, inevitabilmente rallentano. L’importante, tuttavia, è non permettere che le aziende si fermino. Su questo punto c’è piena condivisione di vedute con il sindaco, Gianpietro Maffoni. Se un’azienda chiude non è poi così scontato ripartire: si interrompono meccanismi consolidati». Angelo Baronchelli, orceano doc, patron del gruppo Ab specializzato nei sistemi di cogenerazione, 900 dipendenti, 1.250 impianti installati per un fatturato di 230 milioni di euro, è come tutti i giorni nel suo ufficio di via Caduti del lavoro.
Che aria tira lì?
«Fa un po’ specie vedere gli uffici vuoti. Ma dall’inizio dell’emergenza abbiamo attivato tutte le misure necessarie per permettere il telelavoro a chi si occupa di amministrazione, di gestione, di controllo e dell’ingegnerizzazione degli impianti. L’obiettivo è quello di minimizzare l’esposizione».
Più difficile in produzione.
«Abbiamo comunque adottato tutte le accortezze indicate dalle istituzioni per l’emergenza, dalle mascherine alle distanze di sicurezza, sia nello stabilimento che per chi fa servizio di assistenza all’esterno. Invece abbiamo bloccato tutti i viaggi di business e cancellato anche gli incontri in azienda con i buyer».
Ripercussioni sugli affari?
«Per ora no. Ma i nostri sono prodotti che hanno una proiezione temporale mediolunga: dall’ordine alla consegna possono passare anche dodici mesi. Detto questo, anche lo smart working non è una cosa semplice da organizzare, soprattutto con le scuole chiuse e i bambini a casa. Per forza di cose la concentrazione in una situazione emergenziale come quella di oggi non è al cento per cento. Prima di tutto, però, la sicurezza delle persone che lavorano e delle loro famiglie».
Quanto può andare avanti?
«La situazione credo non si risolverà nell’arco di giorni. Ci vorranno settimane. Dobbiamo attrezzarci. Per le attività strategiche, stiamo pensando di organizzare alcune riunioni de visu, in maniera ovviamente ordinata e rispettando le distanze, ma alcune attività di team non si possono fare a distanza. Al netto di alcune sbavature, giudico un successo lo sforzo che sta mettendo in campo la mia squadra».
L’analisi
È un mondo diverso a cui non siamo abituati ma dobbiamo fare di tutto per non fermare le nostre aziende
L’organizzazione Telelavoro per i colletti bianchi e misure di sicurezza ferree per chi lavora in stabilimento