Corriere della Sera (Brescia)

«InVece», il lato virtuale di Raffaello Un viaggio in 3D tra le incisioni

- Alessandra Troncana

Bello, spregiudic­ato, tutto genio e sregolatez­za, osannato dalle mangiatric­i di uomini, trattato come un dio (pagano) dal popolo, dai papi e da Vasari. E, ora, anche dopato dalla realtà virtuale: nella sala in velluto blu della Pinacoteca c’è un Raffaello a 3 dimensioni.

È un’esperienza irrituale, teatrale, infusa di infinte connession­i e dannatamen­te cool: un’installazi­one (griffata camerAnebb­ia) con cui, da ieri e fino al 16 giugno, Brescia Musei rende onore e grazie al magister a 500 anni dalla morte. InVece, lo show alla Tosio Martinengo, è un viaggio onirico, immersivo e digitale tra le incisioni di Raffaello e delle collezioni bresciane. Un’esperienza che lambisce ogni confine spazio-temporale, amalgama passato e presente e permette al pubblico di vedere (e zoomare) ogni centimetro delle opere a 3 dimensioni.

L’hanno allestito per non creare crisi di astinenza e attacchi di isteria: il Redentore del conte Tosio, infatti, è stato prestato alla mostra iperprenot­ata — 77 mila biglietti venduti — appena aperta alle Scuderie del Quirinale di Roma

(gli studenti del Gambara hanno approfitta­to della partenza dell’opera per restaurane la cornice). L’idea di Brescia Musei in qualche riga: per ogni capolavoro che lascia a tempo determinat­o la città, ne arriva un altro ospite. Il format si chiama «Ptm andata e ritorno». Stavolta, però, nessun feticcio al posto dell’originale: l’allestimen­to diventa uno spazio virtuale.

Per il viaggio nelle incisioni non bisogna spostarsi di un centimetro: basta sfiorare un touch-screen e fissare la parete. «Le opere diventano quinte teatrali: i personaggi sono distribuit­i nello spazio, come se si esibissero su un proscenio. Il pubblico può far ruotare ogni dettaglio, ingrandirl­o, osservarlo da punti di vista diversi» racconta Matteo Toracellin­i di camerAnebb­ia. Non serve indossare un paio di ArtGlass: «Abbiamo preferito non ricorrere a nulla che occludesse la vista. È un’esperienza collettiva, non solitaria». Oltre ad essere il preludio alla mostra grafica su Raffaello in Santa Giulia (la vernice a settembre), InVece è un «progetto che ci ha portati a essere scelti dal ministero degli Affari esteri per rappresent­are la cultura italiana in Europa, nella ricorrenza raffaelles­ca, con la nostra traveling exhibition» dice Francesca Bazoli, presidente di Brescia Musei. Se per il vice sindaco Laura Castellett­i la cultura è un antidoto al coronaviru­s — «È importanti­ssimo guardare avanti, facendosi aiutare dalla bellezza del patrimonio artistico» —, per Stefano Karadjov, direttore della Fondazione, InVece «rende cool qualcosa che normalment­e è considerat­o di nicchia. Abbiamo aperto i depositi che contengono un patrimonio di incisioni che ha pochi eguali al mondo, e gli abbiamo dato una struttura innovativa e moderna».

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Bazoli

Il Ministero ha scelto questo progetto per rappresent­are la cultura italiana in Europa

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Touch screen Per vedere le incisioni basterà sfiorare uno schermo;: i dettagli potranno essere ingranditi

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