Corriere della Sera (Brescia)

Il ritorno di Ceron dopo 464 giorni «Che emozione rientrare in campo»

«Gli allenament­i procedono, sento la fiducia di tutto lo staff»

- Pietro Pisaneschi

Nonostante la sconfitta e l’eliminazio­ne dall’EuroCup, la partita di martedì contro la Reyer Venezia ha regalato alla Germani (e non solo) una nota più che lieta. Dopo 464 giorni di un calvario che sembrava non avere fine, contraddis­tinto da due operazioni alla testa e un infortunio al tendine della gamba rimediato al primo allenament­o stagionale vero e proprio, Marco Ceron è finalmente tornato in campo lasciandos­i alle spalle le sofferenze e i timori che hanno contrasseg­nato la sua vita nell’ultimo anno e mezzo. Un ritorno a calcare il parquet di gioco che profuma di rinascita e permette alla guardia veneta di rendersi disponibil­e già per il prossimo impegno casalingo della Leonessa domenica contro la Fortitudo Bologna (ore 19.00, la gara sarà a porte chiuse).

Ceron, quale la sensazione di tornare in campo?

«Strana e bella. Già soltanto il fare la borsa per andare alla partita è stato particolar­e. Solo quando sono entrato nello spogliatoi­o del PalaLeones­sa e ho visto la mia maglia appesa ho veramente compreso che tutta questa storia era alle spalle».

Ha da poco smaltito l’infortunio alla gamba che ha fatto slittare il suo rientro, si aspettava una convocazio­ne di Esposito proprio per una partita di EuroCup?

«Alla fine del primo allenament­o con la squadra non sapevo se il coach mi avrebbe portato in panchina o meno. È stato Luciano D’Ancicco, il preparator­e atletico, a dirmi che ero tra i 12 convocati».

Ci racconta il momento in cui Esposito le ha detto che era giunto il suo momento di entrare in campo?

«Ero in panchina che incitavo i miei compagni, quelli già in campo o pronti ad entrare. Quando ho sentito il coach gridare il nome Marco, ho pensato tra me e me chi fosse questo Marco. Ho impiegato un secondo a capire che ero io! A quel punto sono corso al cubo dei cambi. Non ricordo neppure dove ho lanciato il sovramagli­a. Ho giocato solo 4 secondi ma per me significan­o molto. È stato un gran bel gesto da parte del coach».

Peccato il rientro in campo in un PalaLeones­sa a porte chiuse…

«Non avevo mai assistito a una partita a porte chiuse, sembrava di essere ad un’amichevole. Nonostante l’assenza del pubblico, i tifosi avevano lasciato uno striscione per me e ho sentito gli applausi delle poche persone presenti quando sono sceso in campo».

Ora si entra nel vivo della stagione e serve il miglior Marco Ceron. Come procedono gli allenament­i?

«Gli allenament­i stanno andando bene, ho sempre più autonomia. Le gambe, il fiato, la forza stanno tornando quelle di un tempo e poi le confesso una cosa: l’infortunio alla gamba credo mi abbia fatto bene, in un certo senso…».

Sarebbe a dire?

«Prima di farmi male alla gamba, avevo ancora nella mente il tarlo dell’infortunio alla testa. Anche quando mi allenavo con le giovanili per recuperare la forma ero timoroso di andare a rimbalzo, memore dello scontro aereo di quello sciagurato 25 novembre 2018. Una volta patito l’infortunio alla gamba però, è come se la paura di farmi nuovamente del male alla testa fosse scomparsa».

Quindi mi sembra di intuire che non tutto il male sia venuto per nuocere…

«Esatto! Certo, il rientro è slittato di due mesi però ti confesso che mi sento mentalment­e molto più pronto adesso rispetto a tre mesi fa».

Ora che è tornato a essere un giocatore della Germani a tutti gli effetti e pronto a dare il suo contributo in campo, avete parlato con il coach riguardo al suo pieno rientro nelle rotazioni di squadra?

«Coach Esposito monitora continuame­nte la mia condizione. All’ultimo allenament­o abbiamo provato una situazione di gioco dove sono coinvolto anche io. L’inseriment­o in un meccanismo di squadra che sta girando da mesi è, per forza di cose, graduale e anche io dovrò fare la mia parte nell’entrarvi. Sento però la piena fiducia di tutto lo staff tecnico e dei miei compagni».

Come valuta la stagione della Leonessa fino ad oggi?

«Fino ad ora abbiamo disputato una stagione più che eccellente. Siamo arrivati a giocarci l’accesso ai Playoff di EuroCup all’ultima partita e non è poco. Abbiamo avuto un piccolo calo dovuto ai tanti impegni che abbiamo avuto ma adesso dobbiamo finire bene per non gettare via ciò che di buono abbiamo raccolto finora. Basta poco a far diventare mediocre questa stagione, dipende solo da noi».

Ceron

Ero in panchina a incitare i miei compagni, quando ho sentito il coach gridare il nome Marco ho impiegato un secondo a capire che ero io! Ho giocato solo 4 secondi, ma per me ha significat­o molto: è stato davvero un gran bel gesto da parte sua

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Felice Ceron di nuovo in campo al fianco di Moss (Ciamillo e Castoria)

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