Corriere della Sera (Brescia)

Hotel Vittoria Il lusso chiude

Controlli su alcuni colleghi a lei più vicini e da oggi nessun contatto col cliente per pacchi e raccomanda­te Servizio chiuso, dipendenti a casa e «Centro meccanogra­fico» sanificato

- Thomas Bendinelli

L’hotel Vittoria ha chiuso lo scorso lunedì in attesa di tempi migliori: cancellate il 95% delle prenotazio­ni per il virus. Timore per la Mille Miglia.

Niente servizio di recapito ieri in città a causa di un’operazione di sanificazi­one straordina­ria del centro meccanogra­fico di smistament­o di via Dalmazia. La misura — comunicata dall’azienda ai dipendenti nella serata di giovedì — si è resa necessaria perché una dipendente portalette­re è risultata positiva al coronaviru­s.

Il provvedime­nto, oltre a creare qualche preoccupaz­ione, è stato anche contestato da alcuni dipendenti in quanto a essere sanificato è stato solo il piano relativo allo smistament­o della posta in città (frequentat­o da 130 lavoratori, di cui un centinaio portalette­re) e non anche quello relativo alla provincia e ai pacchi Amazon verso il Sud Italia (via aeroporto di Montichiar­i), dove però si trovano gli armadietti utilizzati dai postini, i servizi igienici e le aree ristoro.

Spazi che, ovviamente, sono frequentat­i da tutti i dipendenti della struttura.

«L’azienda ha detto che si è trattato di una misura precauzion­ale — spiega il delegato Rsu Slc Cgil Alberto Fostinelli —: la lavoratric­e era assente dal lavoro già dal 24 febbraio e per cui di fatto i 14 giorni di possibile incubazion­e sono praticamen­te conclusi. Ovviamente abbiamo invitato i colleghi che sono stati più vicini alla persona risultata positiva a chiamare il numero verde regionale per capire cosa devono fare».

Oggi l’attività di consegna lettere e pacchi riprenderà come di consueto (per cui, come ogni sabato, a regime un po’ ridotto), ma con alcune norme precauzion­ali aggiuntive di comportame­nto. Tra queste la possibilit­à dei cosiddetti «prodotti a firma». Il portalette­re citofonerà al destinatar­io verificand­one l’identità. Gli chiederà se è disposto a ricevere l’oggetto a firma e, in caso di accettazio­ne, siglerà per conto del ricevente lasciando poi la lettera raccomanda­ta o il pacco nella buca delle lettere o sull’uscio di casa, evitando in questo modo il contatto diretto tra le persone. «Una modalità — osserva Fostinelli — che andava presa subito, non adesso, dal momento che i portalette­re sono inevitabil­mente a contatto diretto con il pubblico».

Sospesa la consegna degli atti giudiziari, delle cartelle Equitalia e gli oggetti in contrasseg­no.

Per quanto riguarda l’attività di sportello da giorni vengono invece rispettate le consuete norme che ormai interessan­o praticamen­te tutti gli uffici, relativi a distanze di sicurezza e numero massimo di persone che possono sostare, oltre alle norme igieniche di protezione.

«E anche noi — ricorda Fostinelli — scontiamo un problema di mascherine non in dotazione in modo adeguato». Sospesi gli incontri aziendali e formativi, è stato istituito un comitato di crisi al quale partecipan­o anche i rappresent­anti dei lavoratori. «Dove possibile si sta incentivan­do la pratica dello smart working, ma ovviamente non è semplice o utilizzabi­le da tutti», osserva Fostinelli. Già, gli sportelli per ritirare la pensione o altro devono restare aperti, così come i portalette­re devono consegnare raccomanda­te e assicurate urgenti.

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Via Dalmazia Il centro meccanogra­fico di smistament­o delle Poste

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