Hotel Vittoria Il lusso chiude
Controlli su alcuni colleghi a lei più vicini e da oggi nessun contatto col cliente per pacchi e raccomandate Servizio chiuso, dipendenti a casa e «Centro meccanografico» sanificato
L’hotel Vittoria ha chiuso lo scorso lunedì in attesa di tempi migliori: cancellate il 95% delle prenotazioni per il virus. Timore per la Mille Miglia.
Niente servizio di recapito ieri in città a causa di un’operazione di sanificazione straordinaria del centro meccanografico di smistamento di via Dalmazia. La misura — comunicata dall’azienda ai dipendenti nella serata di giovedì — si è resa necessaria perché una dipendente portalettere è risultata positiva al coronavirus.
Il provvedimento, oltre a creare qualche preoccupazione, è stato anche contestato da alcuni dipendenti in quanto a essere sanificato è stato solo il piano relativo allo smistamento della posta in città (frequentato da 130 lavoratori, di cui un centinaio portalettere) e non anche quello relativo alla provincia e ai pacchi Amazon verso il Sud Italia (via aeroporto di Montichiari), dove però si trovano gli armadietti utilizzati dai postini, i servizi igienici e le aree ristoro.
Spazi che, ovviamente, sono frequentati da tutti i dipendenti della struttura.
«L’azienda ha detto che si è trattato di una misura precauzionale — spiega il delegato Rsu Slc Cgil Alberto Fostinelli —: la lavoratrice era assente dal lavoro già dal 24 febbraio e per cui di fatto i 14 giorni di possibile incubazione sono praticamente conclusi. Ovviamente abbiamo invitato i colleghi che sono stati più vicini alla persona risultata positiva a chiamare il numero verde regionale per capire cosa devono fare».
Oggi l’attività di consegna lettere e pacchi riprenderà come di consueto (per cui, come ogni sabato, a regime un po’ ridotto), ma con alcune norme precauzionali aggiuntive di comportamento. Tra queste la possibilità dei cosiddetti «prodotti a firma». Il portalettere citofonerà al destinatario verificandone l’identità. Gli chiederà se è disposto a ricevere l’oggetto a firma e, in caso di accettazione, siglerà per conto del ricevente lasciando poi la lettera raccomandata o il pacco nella buca delle lettere o sull’uscio di casa, evitando in questo modo il contatto diretto tra le persone. «Una modalità — osserva Fostinelli — che andava presa subito, non adesso, dal momento che i portalettere sono inevitabilmente a contatto diretto con il pubblico».
Sospesa la consegna degli atti giudiziari, delle cartelle Equitalia e gli oggetti in contrassegno.
Per quanto riguarda l’attività di sportello da giorni vengono invece rispettate le consuete norme che ormai interessano praticamente tutti gli uffici, relativi a distanze di sicurezza e numero massimo di persone che possono sostare, oltre alle norme igieniche di protezione.
«E anche noi — ricorda Fostinelli — scontiamo un problema di mascherine non in dotazione in modo adeguato». Sospesi gli incontri aziendali e formativi, è stato istituito un comitato di crisi al quale partecipano anche i rappresentanti dei lavoratori. «Dove possibile si sta incentivando la pratica dello smart working, ma ovviamente non è semplice o utilizzabile da tutti», osserva Fostinelli. Già, gli sportelli per ritirare la pensione o altro devono restare aperti, così come i portalettere devono consegnare raccomandate e assicurate urgenti.