Il sindaco: «Bar chiusi, vince la responsabilità. Usciremo dall’incubo»
Gli esercenti hanno accolto volontariamente l’appello del primo cittadino tenendo le serrande abbassate. Entrate contingentate nei megastore
Orzinuovi è un paese sospeso tra la paura dell’oggi e la speranza nel futuro. I residenti ora sono consci che non deve passare solo una «nuttata» per dirla con Edoardo De Filippo. Ma un arco temporale ben più lungo. Fatto di giorni, di settimane. «L’importante è avere adottato tutte quelle precauzioni per arginare la diffusione del contagio. I casi di positività scenderanno» ribadisce il sindaco Gianpietro Maffoni. Dopo i sette morti accertati, le 36 persone positive al coronavirus e diverse decine di abitanti in isolamento fiduciario il suo appello a chiudere i bar è stato raccolto da quasi tutti gli esercenti. Anche i supermercati hanno adottato misure straordinarie: ingressi contingentati e niente code alle casse. Gli anziani rimangono in casa: chi non ha una rete parentale adeguata si vede recapitare a casa spesa e medicine dal Comune.
Sindaco, il suo appello a tenere chiusi i bar funziona?
« Io non ho il potere di chiudere bar e quindi ho inviterminati tato tutti gli esercenti orceani ad evitare, in questi giorni drammatici, ogni possibile eventualità di assembramento. C’è stata una presa di coscienza collettiva e quasi tutti hanno chiuso volontariamente. Un bel segnale di responsabilità». Anche i supermercati (ed ad Orzinuovi c’è un megastore frequentato anche da gente del Cremonese e del Lodigiano, ndr) fanno entrare le persone un po’ alla volta, cercando di evitare le code alle casse».
Il contagio è partito da un commerciante di fieno del Lodigiano che ha frequentato il bar del bocciodromo?
«È possibile anche se non lo si può dire con certezza. Fatto sta che la cerchia di anziani che ha frequentato debar è rimasta contagiata. L’episodio che lei cita risale a due settimane fa, quando in paese non c’erano contagi e non si aveva la percezione del pericolo. Non posso colpevolizzare nessuno. Sono molto addolorato per i tanti decessi ma appena abbiamo capito la gravità della situazione abbiamo reagito in modo deciso, adottando tutte quelle misure necessarie ad arginare possibili nuovi casi di contagio».
Come vedere la sua Orzi di venerdì senza il tradizionale mercato che colora la sua piazza?
«Oggi sembra una giornata qualsiasi. Una giornata di quasi normalità. Non sembra certo un venerdì, giorno in cui il nostro centro si riempie di persone, non solo di Orzinuovi. Vietare il mercato però è stato un provvedimento necessario anche se le ripercussioni economiche sono davvero devastanti».
Cosa dicono le autorità sanitarie? I contagi possono crescere ancora? Fino a quando?
«In questi giorni si stanno ammalando persone che hanno frequentato gli stessi bar due settimane fa e sono venute a contatto con persone contagiate. Le conseguenze più gravi per ora hanno riguardato gli anziani, coloro che hanno meno difese immunitarie. Diversi di loro sono ancora ricoverati in condizioni molto critiche. La speranza è che le occasioni di contagio siano state circoscritte. Credo che nei prossimi giorni vedremo un calo dei casi. Noi stiamo facendo il possibile per evitare il peggioramento della situazione. Serve la massima collaborazione da parte di tutti i cittadini».
L’uscita dall’incubo è lontana?
«Non so dirle quanto. Ma ne usciremo. Ne usciremo».