Corriere della Sera (Brescia)

Il regista Nakasone dal Giappone a Brescia per amore

PERSONAGGI MASANORI NAKASONE Negli anni Ottanta, mentre studia regia, sposa Maria Teresa Bettoni

- di R. Venchiarut­ti a pagina

Quando viene ad aprire il monumental­e cancello del palazzo nel cuore di Cazzago intuisci subito che dietro il sorriso e l’affabilità di questo distinto signore giapponese c’è una bella storia da raccontare. Ed in effetti quella che parte dalle spiagge tropicali di un arcipelago giapponese per finire in riva al Garda e nelle brume della Franciacor­ta è una storia singolare. Quella di Masanori Nakasone. Il nome, il suo, celebre per via del primo ministro nipponico. Ma il padre di Masanori (morto lo scorso anno alla più che veneranda età di 102 anni), per 40 anni era stato il direttore dell’ufficio postale sull’isola di Tarama, un paradiso di 1.300 abitanti, 300 chilometri a sud di Okinawa, nell’arcipelago di Miyako, isole chiamate nel Cinquecent­o dai navigatori portoghesi Ilhas dos Reis Magos, (isole dei Re Magi) nome poi mantenuto dagli olandesi nel Seicento come Dos Reijs Magos e dagli inglesi.

Dunque sulle isole dei Re Magi, il padre di Masanori era stato un direttore talmente amato e conosciuto da essere eletto sindaco per due mandati.

Spiagge da sogno e mare da cartolina, insomma un paradiso nell’immaginari­o collettivo di giapponesi e non solo. Ma un paradiso troppo stretto per il giovane Masanori Nakasone, sesto degli otto figli del direttore delle poste. Dopo le scuole elementari a Tarama e le medie nell’isola di Miyako, ospitato dalla sorella, vola ad Okinawa per le superiori e poi a Tokyo, alla prestigios­a Università Keyo, facoltà di Lettere.

«Volevo fare il regista — dice nella grande sala di Palazzo Bettoni a Cazzago illuminata da un fuoco acceso — ma non tipo Hollywood». E giù una bella risata.

La destinazio­ne allora è Londra, la swinging London degli anni ‘70. Frequenta una scuola di inglese, a Marble Arch. Nella stessa classe c’è una giovane e bella italiana, Maria Teresa Bettoni, ultima erede di un’importante famiglia bresciana, quella della magnifica villa di Bogliaco e del palazzo

di Cazzago San Martino, per intenderci. Lei, studi di lingue alle spalle, è nella capitale britannica per perfeziona­re il suo inglese. Si conoscono, si frequentan­o, si piacciono nella Londra cosmopolit­a e disinibita dei favolosi Seventies. Si sistemano in una stanza di South Kensington, per mantenersi lei lavora come commessa alla Scotch House, lui fa il facchino d’albergo e vende stoffe.

«Anni bellissimi, stimolanti», rimpiangon­o, davanti ad una flute di bollicine prodotte nei vigneti della proprietà.

Masanori si diploma alla scuola di cinema londinese nell’estate dell’82, e decide di tornare in Patria con Maria Teresa (che qualche mese prima, a gennaio, aveva sposato).

Comincia a lavorare per una casa di produzione americana Cable Tv, producendo documentar­i sul Giappone, ma dopo due anni la casa madre lo chiama a New York.

«Avevamo un bambino di 2 anni e sapevano che sarebbe stato difficile, ma era praticamen­te impossibil­e rifiutare un’offerta del genere». E così la famiglia si muove ancora, direzione Grande Mela.

Qui il giovane ma già affermato Masanori lavora come regista per la PBS, producendo «Faces of Japan» una serie di documentar­i di grande successo. Con «Storia di Noriko» vince un importante premio della critica.

Ma è di nuovo tempo di cambiament­i: «Nell’87 decidiamo di tornare in Italia – dice Maria Teresa – ci stabiliamo nella casa di famiglia in Franciacor­ta e apriamo un ufficio a Milano».

«Ero convinto – aggiunge Masanori — di trovare un mercato audiovisiv­o in forte espansione, ma non è facile come pensavo. Per fortuna che a Roma c’è un ufficio di NHK, la tv di stato giapponese, l’equivalent­e della nostra Rai, che mi commission­a una serie di documentar­i in tutta Europa. In particolar­e negli ultimi trent’anni ho girato tutta l’Italia, dalle Alpi a Pantelleri­a. Molto affascinan­te il lavoro sul mondo dei pescatori siciliani: in Giappone vanno pazzi per il tonno e quello mediterran­eo è considerat­o il migliore del mondo ! E poi in Italia avete una diversità di luoghi, genti, costumi assolutame­nte sconosciut­a in Giap

pone. C’è una ricchezza di arte e cultura tale che i miei connaziona­li adorano tutto ciò che è italiano …».

Ora Masanori, compiuti i 65 anni, si è stabilito a Cazzago San Martino. Chiusa la società, scrive romanzi e sceneggiat­ure ed è un blogger abbastanza noto in Giappone. I due figli, che evidenteme­nte hanno ereditato l’estro artistico di mamma e papà, lavorano a Brescia. Uno fa il fumettista, l’altro insegna all’Accademia di Santa Giulia.

Ma come si trova nel Bresciano ? «Molto bene, direi. Qui vivo nel verde,in mezzo alle vigne, bevo ottimo vino, mi piace il salame…»

Davvero nessuna nostalgia del Giappone? «A parte che torno tutti gli anni, il mare della mia isola corallina è stupendo… ma poi no, direi di no. Oggi con il satellite vedi i tg e i programmi giapponesi. E sa una cosa? Mi mancava il sashimi, ma ho trovato qui vicino un supermerca­to con un pesce crudo freschissi­mo. E il sashimi con le bollicine di Franciacor­ta è, come dite voi … la morte sua!».

Nostalgia?

Mi mancava il sashimi, ma qui trovo pesce fresco e con le bollicine è, come dite voi … la morte sua! "

L’attività profession­ale

Ho girato tutta l’Italia dalle Alpi a Pantelleri­a, i miei connaziona­li adorano tutto ciò che è italiano … "

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Partito dalle spiagge tropicali giapponesi, poi gli studi a Londra, il lavoro a New York e ora la residenza a Palazzo Bettoni a Cazzago
Masanori Nakasone Partito dalle spiagge tropicali giapponesi, poi gli studi a Londra, il lavoro a New York e ora la residenza a Palazzo Bettoni a Cazzago
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