Timeoutstayin, una 25enne su Instagram invita i giovani a stare il più possibile a casa
Federica Porta: informazioni e consigli su cosa fare
Instagram? Tra i ragazzi si diffonde più velocemente dei contagi. Ecco trovato il canale più adatto per far circolare notizie sul coronavirus e convincere i giovani che si può rinunciare a qualche aperitivo e stare a casa. Time Out Stay In non è un’idea frutto di studi sociologici commissionati per campagne sociali, ma un richiamo alla responsabilità da parte di una venticinquenne, derivato dall’osservazione dei comportamenti dei suoi coetanei. Federica Porta, studentessa bresciana — lunedì discuterà, rigorosamente via
Skype, la sua tesi di laurea in lettere moderne con la specializzazione in economia per le arti — ha colto la falla informativa tra i ragazzi e ha deciso di provare a coinvolgerli nell’emergenza sanitaria che ha investito in maniera pesante il nostro Paese. «Mi sono resa conto che pochissimi leggono quotidiani o guardano la Tv e, spesso, se seguono i profili dei giornali sui social, si limitano a leggerne i titoli. Instagram, invece, è la piazza virtuale preferita, quella in cui si interagisce di più, anche se magari solo per seguire una fashion blogger o un influencer». Federica, evidentemente dotata di un particolare spirito di osservazione, ha saputo cogliere l’inconsapevolezza dei coetanei rispetto alla gravità della situazione del contagio, riuscendo anche a individuare la strada per coinvolgerli. Cresciuta a pane e rigore medico-scientifico (papà Fulvio dirige il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Civile di Brescia, mamma Arnalda Lanfranchi è responsabile del Laboratorio per la manipolazione delle cellule stamilali, sempre del
Civile, «e poi ho un lungo elenco di parenti tutti medici, compreso mio fratello», dice ridendo) ha preso con tutta la serietà del caso diffusione del virus e regole per prevenire i contagi. «Forse parto avvantaggiata perché a cena mamma e papà raccontano quello che accade in ospedale». Una settimana fa ha aperto Time Out Stay In su Instagram. «Ho pensato di diffondere notizie con fondamento scientifico, ma anche di lanciare una sorta di challenge per creare anche un po’ di intrattenimento per trascorrere il tempo a casa. Ho ricevuto moltissimi messaggi e contributi, tanto che ho dovuto chiedere aiuto a mia sorella Caterina e alle mie amiche Sara Ferlinghetti, Elisabetta Rolla, Maddalena De Peppo Cocco e Martina Micheli».
«Attraverso i post informativi siamo riuscite ad avviare dibattiti e discussioni, senza fare allarmismo e abbiamo trovato modi divertenti per cercare di convincere i ragazzi a stare a casa. C’è chi ci ha mandato liste di film, ricette, video di allenamenti». Di tutto un po’, ma tutto utile per «sostenersi a vicenda, dare informazioni di base — qualcuno ci ha chiesto se per lavarsi le mani bastava l’acqua o ci voleva per forza l’igienizzante — e per vincere un atteggiamento di insofferenza alle regole che forse nasconde una negazione del problema che a molti sembra lontano e invece non lo è».
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Porta
In pochi giorni ho raccolto molti contributi. Nessun allarmismo ma consapevolezza