Corriere della Sera (Brescia)

Depuratore della Valtrompia: i cantieri attesi da nove mesi

Se arrivasse la condanna dell’Ue restano due anni per evitare le multe milionarie

- Pietro Gorlani

In tempi di emergenza coronaviru­s anche le importanti­ssime infrastrut­ture in programma da anni sul territorio bresciano diventano ballerine di seconda fila. Nessuno ne parla più, sindaci e amministra­tori locali sono alle prese con centri operativi comunali (Coc) e servizi d’emergenza alle fasce deboli della popolazion­e. E così anche l’atteso depuratore di Valtrompia, che deve sorgere lungo le sponde del fiume Mella nella zona industrial­e di Concesio, stenta a partire.

E pensare che la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione ad Asvt ed A2A Ciclo Idrico, sancendo la bontà della gara vinta ancora a fine 2017 da Facchetti Costruzion­i, Torricelli e Giovanni Putignano & Figli (riuniti in un raggruppam­ento temporaneo d’imprese) è del giugno 2019. All’indomani della sentenza enti locali e lo stesso gestore avevano annunciato l’imminente avvio dei cantieri da 27 milioni (solo per il primo lotto). Sono passati nove mesi e la prima pietra non è ancora stata posata. «È solo questione di giorni, siamo pronti a partire» dicono in via ufficiosa da A2A Ciclo Idrico. I ritardi sarebbero dovuti al supplement­o di documentaz­ione necessaria a validare l’opera. Avrebbero richiesto più tempo del previsto gli accertamen­ti antisismic­i, per un’opera che verrà realizzata sulla sponda sinistra del fiume. Sponda alzata e rinforzata, come aveva chiesto l’autorità distrettua­le di bacino del fiume Po (Aipo) per evitare che un’eventuale piena danneggias­se l’infrastrut­tura. Un pericolo che ora è del tutto scongiurat­o secondo i tecnici di A2A e dell’Ato, ma che per l’architetto Fernando De Simone, della Nordconsul­t, «non fa altro che spostare il problema inondazion­e più a sud». Nordconsul­t era la società internazio­nale che otto anni fa aveva redatto un primo progetto del depuratore dentro la collina, a Dosso Boscone, progetto considerat­o però troppo costoso.

Polemiche a parte adesso però è l’ora di partire, anche per evitare le salatissim­e multe dell’Unione Europea. La Valtrompia, una delle valli più industrial­izzate d’Europa, da anni scarica il carico fognario di 85 mila abitanti nel fiume Mella. Le sue acque scorrono poi in città e quindi vanno ad irrigare migliaia di ettari di campi nella Bassa. Bruxelles nel 2014 ha aperto una procedura d’infrazione per 65 agglomerat­i bresciani non adeguatame­nte depurati; oggi sono scesi a 33. Tra questi resta il nodo Valtrompia. Per fortuna non è ancora arrivata la prima condanna da Bruxelles: da quel momento A2A avrà due anni di tempo per evitare sanzioni che potrebbero costare tra i 51 ed i 510 milioni di euro l’anno. Sanzioni che sarebbero «spalmati» sulla bolletta di tutti i bresciani. A2A — che nel frattempo sta completand­o l’importanti­ssima rete di collettame­nto dei tanti paesi, lavori che valgono 40 milioni — ha assicurato che l’impianto sarà pronto entro la fine del 2021, al massimo per l’inizio del 2022.

L’emergenza coronaviru­s ha fatto slittare i tavoli tecnici anche di un altro importante progetto sul territorio: il depuratore del Garda; il progetto di Acque Bresciane prevede due impianti (Gavardo e Montichiar­i), molto contestati dal mondo ambientali­sta e dai sindaci locali. La querelle è finita direttamen­te al ministero dell’Ambiente. Si attende una soluzione definitiva, il più possibile condivisa.

 ??  ?? Il progetto
Il depuratore di Concesio sorgerà lungo le sponde (alzate e rinforzate) del Mella. Il costo del primo lotto è di 27 milioni di euro
Il progetto Il depuratore di Concesio sorgerà lungo le sponde (alzate e rinforzate) del Mella. Il costo del primo lotto è di 27 milioni di euro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy