Corriere della Sera (Brescia)

Il governo al capezzale di Brescia

Dopo Mattarella anche Conte chiama Del Bono. Boccia: «Pronti a mettere a disposizio­ne le risorse per voi»

- Gorlani

Il governo ha capito quanto è grave la situazione di Brescia. Ieri il premier Conte ha garantito al sindaco Del Bono l’invio di decine di medici reclutati dalla Protezione Civile ma anche di otto équipe militari-sanitarie messe a disposizio­ne dalla Russia. Valuterà anche la chiusura di tutte le attività produttive, chiesta a gran voce da tutta la politica bresciana. Il ministro per gli Affari Regionali, Boccia, dice che è un provvedime­nto che potrebbe prendere la Regione e nel contempo assicura il massimo sostengo economico al mondo imprendito­riale.

Il Governo ha la consapevol­ezza del dramma umano, sociale, economico che sta vivendo Brescia e provincia. E manderà nella nostra città decine di medici reclutati dalla Protezione Civile, al fine di supportare gli ospedali, ormai al collasso. Ospedali che hanno esaurito i posti in terapia intensiva. Lo ha promesso il premier Giuseppe Conte al sindaco Emilio Del Bono, con il quale si è confrontat­o ieri pomeriggio in una videoconfe­renza durata oltre un’ora. Il Presidente del Consiglio ha anche assicurato l’invio nella nostra provincia di otto squadre di medici militari provenient­i dalla Russia, specializz­ati in disastri epidemiolo­gici. Altri operatori sanitari arriverann­o dalla Cina (come anticipato ieri) e Russia, Cina ed Egitto spediranno anche mascherine e respirator­i.

Su un punto dirimente della lotta al coronaviru­s però il premier non ha risposto: Del Bono — così come i sindaci di

Bergamo, Cremona e Piacenza, anch’essi presenti in videoconfe­renza — gli hanno chiesto la chiusura di tutte le attività produttive, con la sola esclusione della filiera alimentare e sanitaria. Una richiesta avanzata da tutti gli amministra­tori locali e in modo bipartisan da tutte le forze politiche bresciane e lombarda (dal Pd alla Lega, da Forza Italia a M5S). «Ha detto che prenderà una decisione dopo essersi confrontat­o con le parti sociali» spiega al telefono Del Bono che aggiunge: «Conte è consapevol­e e preoccupat­o per la situazione».

Il primo cittadino di Brescia ha parlato con il premier di un altro tema molto dibattuto in città: la possibilit­à di realizzare alla Fiera un ospedale da campo per accogliere duecento pazienti contagiati dal coronaviru­s ma non gravi al punto da necessitar­e di una terapia intensiva. Ben 135 amministra­tori locali e oltre 2mila persone hanno già firmato una petizione partita su Change.org e rivolta alla Regione Lombardia. Perché è proprio la Regione — a differenza di quanto ha deciso per Milano, Bergamo, Cremona — a sostenere che a Brescia bastano le strutture sanitarie pubbliche e private. Ma con oltre 350 nuovi contagiati al giorno a breve sarà molto difficile trovare posti disponibil­i anche per i pazienti meno gravi.«Dobbiamo attrezzarc­i con una struttura che garantisca il ricovero di tutti i malati che necessitan­o di cure nel medio e lungo termine» spiega Del Bono: «Roma ci darà le risorse necessarie per realizzare una struttura a sostegno degli Spedali Civili. Il problema dell’ospedale da campo però è la carenza di personale infermieri­stico e sanitario». Eppure il Governo si è detto disponibil­e ad inviare a Brescia decine di medici reclutati in altre Regioni dalla Protezione Civile. Il nodo quindi resta ancora da sciogliere, anche perché ieri Del Bono non ha parlato dell’ospedale da campo con il presidente della Regione Attilio Fontana, con il quale ha avuto un lungo confronto. Se fossero partiti i lavori dodici giorni fa, come richiesto dai direttori generali di Spedali Civili e Poliambula­nza, la struttura sarebbe già operativa.

Il primo cittadino di Brescia ha anche chiesto corposi aiuti economici per il tessuto industrial­e ma anche per gli enti locali: «Innanzi tutto ho chiesto a Conte che venga ridotta al massimo la burocrazia per quelle imprese che hanno deciso di riconverti­rsi producendo mascherine e respirator­i. Poi ho chiesto aiuti economici anche al viceminist­ro dell’Economia Misiani . Il Cura Italia è solo l’inizio ma è un palliativo. Servono misure più coraggiose. E serve un sostegno anche ai comuni altrimenti non potranno più garantire servizi essenziali ai loro cittadini. Se non ripartono Brescia e la Lombardia si ferma l’intero Paese».

"Del Bono Ho parlato al premier anche dell’ospedal e da campo: garantirem o una struttura di supporto al nostro sistema sanitario

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Il premier Conte e Del Bono
Dialogo Il premier Conte e Del Bono

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