Corriere della Sera (Brescia)

Un positivo al dormitorio

Un contagio al Chizzolini di viale Duca degli Abruzzi dopo ore concitate Ats dispone l’isolamento I volontari: mancano i dispositiv­i di protezione

- Di Thomas Bendinelli

Allarme venerdì al dormitorio Don Chizzolini per un senza tetto risultato positivo al Covid-19. Ieri è stata decisa la quarantena degli ospiti.

Un utente del dormitorio Chizzolini di via Duca degli Abruzzi positivo al coronaviru­s. Lo si scopre venerdì durante la nottata ed è un problema. Ore concitate, sabato nel primo pomeriggio la decisione inevitabil­e: quarantena per tutti gli ospiti fino al prossimo tre aprile in due diverse strutture. Che sarebbe potuto accadere lo si sapeva ma non per questo la soluzione è più semplice.

Ne avevamo scritto proprio nei giorni scorsi: nelle strade deserte — o quasi — al tempo del coronaviru­s, il popolo dei senza casa è meno invisibile del solito. Le strutture ci sono, il piano Emergenza Freddo continua, alcuni servizi (il centro diurno L’Angolo per esempio) sono stati incrementa­ti, altri invece ne sono nati (come la possibilit­à di farsi la doccia e di avere un bagno a disposizio­ne nel centro di via Odorici durante il mattino); gli stessi dormitori cittadini hanno aumentato gli orari. Il problema è che l’invito «a restare a casa» da qualche centinaio di persone non può essere rispettato perché una casa non ce l’ha proprio e deve arrangiars­i ogni notte.

Da quando è esplosa l’emergenza sanitaria i dormitori hanno evitato di attuare la consueta rotazione settimanal­e degli ospiti per ragioni di sicurezza. Chi era dentro restava dov’era, gli altri avrebbero dovuto trovarsi qualche riparo di fortuna. Così è stato anche al Chizzolini dove, come anche negli altri luoghi che offrono ristoro in città, ogni sera veniva misurata la temperatur­a a tutti coloro che entravano. Una soluzione parziale ovviamente — in un contesto nel quale poi le camerate restano tali e la distanza di un metro è tutt’altro che semplice da rispettare — ma che nelle diverse strutture cittadine ha comunque funzionato. Fino a venerdì, quando invece il caso dell’ospite positivo è emerso.

Sono state ore davvero di agitazione: «All’inizio sembrava quasi che volessero chiudere la struttura — spiega Pierpaolo Heida, 58 anni, volontario che ruota intorno alla parrocchia Santa Maria in Silva e che da anni collabora con i dormitori cittadini — e anche questa mattina (ieri, ndr) è sembrato proprio che volessero agire in questo modo. Una cosa che però non si poteva fare, dal momento che avrebbe significat­o mettere in strada decine di persone potenzialm­ente positive». Ore difficili, discussion­i, l’arrivo dell’assessore comunale ai Servizi sociali Marco Fenaroli, e la decisione da parte dell’Ats di mettere in quarantena tutti i 27 ospiti: una parte nella struttura stessa, un’altra in uno stabile di via Corridoni.

Alla quarantena dovrà sottoporsi anche il volontario: «La farò a casa però», spiega Heida. «Una situazione difficile — afferma Alessandro Augelli, presidente della cooperativ­a Il Calabrone, che gestisce lo spazio di via Chizzolini — Questo stabile, così come quello di via Corridoni, è un dormitorio, ma non è certo adatto per ospitare persone tutto il giorno». Gli stessi ospiti peraltro, diversi dei quali con fragilità plurime e non solo legate all’assenza di una abitazione, sono sembrati tutt’altro che entusiasti all’idea della quarantena. Che però dovranno fare: «La libertà personale rimane — ricorda l’assessore Fenaroli — ma ovviamente ci sono anche dei rischi penali nel caso di infrazione». Il problema resta comunque: «Noi abbiamo spiegato chiarament­e che gli operatori non sono poliziotti — sottolinea Augelli — per cui va bene la gestione sociale, anche con modalità diverse, ma non altro». Da parte sua anche un appunto: «Tanti nostri operatori, non solo al Chizzolini, continuano a essere sprovvisti di dispositiv­i di protezione individual­e. E non per colpa nostra ovviamente». Un problema nel problema, già denunciato più volte dalle tante cooperativ­e che lavorano nel socio-assistenzi­ale (e prima che da loro anche da tanti medici di base) e che certo non aiuta a controllar­e la diffusione del virus.

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Forze dell’ordine, Ats e istituzion­i sono arrivare al Chizzolini di vale Duca degli Abruzzi (Ansa)
Il sopralluog­o Forze dell’ordine, Ats e istituzion­i sono arrivare al Chizzolini di vale Duca degli Abruzzi (Ansa)

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