In arrivo l’esercito: 25 militari in città
Insieme alle forze dell’ordine contribuiranno a far rispettare le prescrizioni
"Visconti Non appena arriveranno faremo un Comitato ad hoc per stabilire il loro impegno e capire come organizzarci
È solo questione di ore. Perché dopo gli appelli (ripetuti) lanciati dal sindaco e dalle istituzioni affinché si rafforzassero — se non le restrizioni — le misure di controllo nei confronti di quei cittadini che ancora non l’hanno capito di restare a casa, a Brescia arriva l’Esercito: 25 militari che andranno ad aggiungersi ai 15 già presenti in città e deputati a sorvegliare gli obiettivi sensibili (tribunali e stazione).
Si muoveranno solo in città e zone limitrofe. Parchi interdetti su ordinanza comunale, sponde dei fiumi, aree verdi. affinché nessuno si azzardi a tentare di scavalcare là dove non si può entrare o passeggiare — magari in gruppo — là dove, adesso, è vietato.
L’annuncio dell’arrivo del contingente, nel tardo pomeriggio, anche in un post sulla pagina Facebook del Comune: «Come chiesto dal sindaco Emilio Del Bono, in città stanno arrivando 25 militari, per coadiuvare le forze dell’ordine nel far rispettare le misure anti #coronavirus». I commenti sono arrivate a decine e si segno opposto: chi se ne compiace con tanto di «finalmente» e chi, invece, lamenta un rinforzo troppo esiguo. Meglio di niente.
«Daranno una mano alle forze di polizia nell’eseguire i controlli» conferma il prefetto, Attilio Visconti, che in prima serata aspetta solo l’ufficialità. Anche perché «dobbiamo comunque fare i conti con tutto il resto: i reati e pure il terrorismo, quelli mica si fermano. Per questo gli obiettivi sensibili devono restare presidiati». Quindi servono rinforzi. «Non appena i militari arriveranno faremo un Comitato per l’ordine e la sicurezza ad hoc in modo da stabilirne la destinazione e capire come meglio organizzarci». L’obiettivo è tanto semplice da sembrare quasi irrealizzabile, visti i riscontri degli ultimi giorni nella nostra città: «Evitare ogni tipo di assembramento e contribuire a far rispettare tutte le disposizioni contenute nel decreto» della presidenza del consiglio. In tanti pare ancora non l’abbiano capito quanto la posta in gioco sia alta.
Intanto ieri — e sarà così anche oggi — l’elicottero dei carabinieri decollato da Orio al Serio in sorvolo su città e hinterland monitorava, anche dal cielo, che le strade e i quartieri bresciani fossero (quasi) deserti. «Ai militari verranno assegnati compiti determinati» in una suddivisione funzionale dei compiti di ciascuno, conferma anche il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Gabriele Iemma. «Si assegneranno loro aree e obiettivi, saranno un grande aiuto» e non si esclude in fase iniziale i soldati possano essere affiancati da altre forze dell’ordine in servizio congiunto. Poi se la caveranno da soli: ognuno farà il suo, nel medesimo contesto. In una logica di suddivisione dei compiti e in una logica organizzativa di suddivisione dei compiti.
«Tutto ciò che arriva è ben accetto, aumenta il livello di capillarità sul territorio» dice il questore, Leopoldo Laricchia. Sarà proprio lui — competente per la pianificazione tecnica dell’organizzazione delle forze di polizia — a emanare l’ordinanza sull’impiego specifico dell’esercito una volta assegnato alla città. Alle 18 sta perlustrando la Maddalena, via Panoramica: «Non c’è nessuno», a parte gli alpini e la polizia locale. Menomale.