Corriere della Sera (Brescia)

Per Andrea e Anna chiamata certa Simona invece se la gioca

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Andrea Cassarà, Anna Danesi e Simona Frapporti non hanno bisogno di ulteriori prove di qualificaz­ione. L’Italia è sicura della partecipaz­ione olimpica nelle loro discipline, ora tocca a loro vidimare la convocazio­ne. Se per lo schermidor­e di Passirano — 36 anni, pronto alla quinta partecipaz­ione, con tre medaglie già nella bacheca di casa — la chiamata può essere preclusa solo dalla malasorte, per le due ragazze di provincia (Anna è di Roncadelle, Simona è di casa tra Anfo e Lavenone) resta lo scoglio della convocazio­ne: le rispettive squadre hanno già staccato il biglietto, va però vinta la concorrenz­a interna. Anche il fiorettist­a disputerà la prova di gruppo con il fioretto maschile, ma il ranking ne certifica il ruolo di uomo guida con Alessio Foconi e Daniele Garozzo, campione uscente nell’individual­e. Impossibil­i i ribaltoni: il quarto uomo per la gara a squadre sarà Giorgio Avola, le qualificaz­ioni nel fioretto sono state completate con anticipo dal Dream Team azzurro, d’oro con Cassarà ad Atene 2004 e Londra 2012. Per la pallavolo femminile e il ciclismo su pista, il discorso è più complesso. La Danesi, centrale di razza, tra le migliori al mondo nel fondamenta­le del muro, è un pilastro della nazionale dal 2016: a Rio, a vent’anni, era già nel gruppo; ai Mondiali 2018 è stata tra le principali protagonis­te dell’argento, ha fatto parte da riserva della squadra che nel 2019 ha centrato il pass olimpico. Nel campionato italiano, con 71 muri, è la migliore nel ruolo (gioca a Monza): improbabil­e che coach Mazzanti si privi di lei. Anzi, potrebbe non essere l’unica bresciana: Camilla Mingardi, di

Collebeato, stella della Banca Valsabbina, è la migliore marcatrice della Serie A1 e punta al ruolo di vice Egonu. Nel ciclismo su pista, invece, il rodato quartetto femminile nell’inseguimen­to punta a crescere rispetto all’ultima edizione brasiliana e a pagarne le conseguenz­e può essere proprio Simona Frapporti. A Rio c’era, a Tokyo non si sa. Il poker azzurro sembra già scelto, con le lei esclusa, ma i tecnici potranno convocare una riserva e dovrà essere una pedina duttile, dato che le cinque convocate complessiv­e dovranno disimpegna­rsi anche nell’Omnium (posto blindato da Letizia Paternoste­r, in odore di medaglia) e della Madison (a coppie). La bresciana corrispond­e all’identikit della ciclista ideale per tappare un buco a competizio­ne in corso. Conta esserci. (l.ber.-l.z.)

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