Incerta la fine della stagione «È stata giusta la decisione di bloccare subito le partite»
Per il presidente se si tornerà in campo lo si dovrà fare a porte aperte con il pubblico sulle tribune «I giocatori stanno bene» e gli sponsor aiutano
Graziella Bragaglio, presidente di Basket Brescia Leonessa, non ha dubbi. In un momento così complesso per Brescia e non solo, la classifica delle priorità è facile da stilare. «Al primo posto viene lo stato di salute del mondo — dice — Seguono poi la squadra come impresa, con tutti problemi del caso, e infine le emozioni che lo sport fa vivere». Chiara, come una sorgente di montagna. Bragaglio parla sia da presidente di una squadra di basket sia come responsabile di un ambulatorio sanitario. Due aziende, due riprese da programmare. «Stiamo sanificando i locali del Poliambulatorio Oberdan per riprendere la nostra attività», spiega svelando come un anestesista del centro sia quotidianamente impegnato a bordo di una delle ambulanze che stanno sfrecciando per le strade della città a ritmi tragicamente forsennati.
Parlando di basket, tutti i temi attorno ai quali si dibatte a cominciare dalla ripresa del campionato di Serie A e la possibilità di portarlo al termine, nella mente di Graziella Bragaglio si eclissano dinnanzi al problema principale: tornare a stare bene. E su questo solco, il presidente della Leonessa afferma come «la scelta di Gianni Petrucci di bloccare subito il basket sia stata tempestiva e giusta visto che continuare a giocare avrebbe posto un problema di etica non solo sportiva» e che i lavori fin qui svolti in seno alla LegaBasket per architettare un modo di riprendere a giocare rientrino «nel campo delle previsioni, fatte da aziende che cercano di programmare il loro futuro». Previsioni, speranze e nessuna presa di posizione netta sulla cancellazione o meno della stagione, ma solo la volontà di lavorare per farsi trovare pronti quando l’emergenza coronavirus scomparirà e anche le squadre di basket dovranno tornare alla loro quotidianità fatta di allenamenti e partite a porte aperte perché, secondo
Bragaglio, se ripartenza dev’essere bisogna che sia con il pubblico sulle tribune. In casa Leonessa, un barlume di speranza di veder conclusa questa stagione resta «per rispetto dei propri dipendenti e investitori». A proposito di sostenitori economici del club, l’ad di Alcas Renato Bonaglia fa sapere che per questa stagione la sponsorizzazione proseguirà «come se il campionato filasse liscio. Sarebbe ingeneroso da parte nostra far venire meno il supporto ora che per gli amici della Leonessa sono azzerati gli incassi del pubblico». Una dichiarazione a riprova del fatto che, in qualsiasi ambito della società si operi, da questa emergenza si esce tutti insieme. E mentre trascorre la quarantena leggendo Ventuno giorni per rinascere e pianificando il ritorno all’attività in ambulatorio, Graziella Bragaglio si sincera delle condizioni dei suoi giocatori. «Stanno tutti bene: sia chi è rimasto, sia chi è tornato negli Stati Uniti». Di questi tempi nefasti, non è cosa di poco conto.
"Bragaglio Al primo posto viene lo stato di salute del mondo, seguono la squadra intesa come impresa e infine le emozioni che lo sport sa far vivere