Pandemia e scenari, le risposte degli intellettuali
Se non fossimo in piena emergenza sanitaria forse queste voci si sarebbero incontrate attorno a una tavola rotonda. Forse avrebbero iniziato a discutere su cosa stia sconvolgendo la nostra quotidianità e sul senso di tutto questo. Ma l’epidemia che ha destabilizzato lo scorrere del tempo, impone la permanenza nei propri salotti e la riduzione degli scambi, ma non ferma il flusso delle idee. Il pensiero circola e nemmeno il virus riesce a bloccare la sua strada. La cultura indossa la mascherina, e attinge a nuovi strumenti: questa la via intrapresa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura che firma la sua ricetta contro il lockdown delle coscienze e le interpella criticamente, prescrivendo “video-pillole”, per illuminare interrogativi e sfide ai tempi della pandemia. Come ripensare dunque la politica, non solo a livello statuale, e l’economia globale di fronte alla crisi in atto? Che cosa possono dire in proposito la cultura e la sua sorgente spirituale di fronte alle nostre sperimentate fragilità e a tutte le strategie messe in campo per fronteggiarle? Rispondono a domande tanto ardite filosofia, teologia, letteratura, psicologia ed economia, attraverso la fidata ancilla tecnologia, che ancor più in questi giorni si accaparra il merito di accorciare le distanze e diradare la nebbia della solitudine e della malinconia. Da oggi al 7 aprile, a giorni alterni e sempre alle 18, sei riflessioni in piccole dosi, di autorevoli voci del panorama intellettuale italiano. Il filosofo Luigi Alici (Quando la fragilità diventa globale), i teologi Giacomo Canobbio (Perché Dio ci lascia soffrire?) e Brunetto Salvarani (Teologia per tempi incerti), il letterato Pietro Gibellini (La peste di Manzoni e il contagio di oggi), lo psichiatra Graziano De Giorgio (L’inconscio ai tempi del Coronavirus) e l’economista Massimo Bordignon (L’Europa di fronte al Coronavirus) interverranno in nostro soccorso per affiancarci e sostenerci nella lettura e comprensione dei tempi che corrono e dei possibili scenari futuri che ci attendono. Brevi ma dense riflessioni o fugaci interviste, che verranno pubblicate sulla pagina Facebook della Cooperativa e sul sito della stessa (www.ccdc.it), che si appresta a confezionare e sperimentare “nuovi” modi di fare cultura, presto seguiti da altri incontri, presentazioni di libri, occasioni di riflessione e dibattito culturale: a distanza di sicurezza.