Una bresciana ferma in Senegal
Flora Quaresimi, giornalista bresciana, è bloccata in Senegal con altri mille italiani che cercano di rientrare e si sente abbandonata dalla Farnesina.
Una sola domanda. «Come la Farnesina intende rimpatriare gli italiani bloccati in Senegal?». È un coro di quasi mille connazionali (turisti – molti rimasti senza alloggio e senza soldi -, cooperanti e persone con doppia cittadinanza) che dal Paese africano chiedono notizie. Due settimane fa la chiusura delle frontiere senegalesi per il diffondersi del Covid19. «L’ambasciata ci aveva informato della partenza di un volo Alitalia martedì scorso», spiega Flora Quaresmini, giornalista bresciana, con doppio passaporto, italiano e senegalese, che da vent’anni, fa la spola tra l’Italia e l’Africa. Un volo nato male, sul quale inizialmente erano stati ammessi solo i turisti italiani e non i senegalesi residenti in Italia. Le forti pressioni perché fosse rivista la decisione avevano, però, portato a non fare più distinzioni. Tutti a bordo. Ma quel volo Alitalia, Dakar-Roma, non è mai partito. «Tralasciando il prezzo stellare del biglietto, 1.300 euro anziché i soliti 300, e che una volta a Roma avrei dovuto restare lì in quarantena a spese mie, ora ci si propone, dalla pagina Facebook dell’ambasciata, un volo Air France per Parigi, sempre a prezzi proibitivi». Impossibile parlare con qualcuno all’ambasciata. «Cerchiamo di scambiarci notizie sulla pagina Facebook che abbiamo creato, rimpatrio cittadini italiani e residenti in Italia dal Senegal. Restare qui e ammalarsi potrebbe essere un grande rischio».