Corriere della Sera (Brescia)

Dieci miliardi da Ubi Banca

- Massimilia­no Del Barba

Ubi Banca mette 10 miliardi per sostenere un piano di interventi che punta a fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s e che prevede iniziative a favore dei clienti.

Oggi nel mondo esistono più di 4.300 Zone economiche speciali e le imprese insediate in queste zone danno direttamen­te lavoro a circa 40 milioni di persone per un export che vale niente meno che 200 miliardi di dollari. Lo svela uno studio realizzato da Pwc in collaboraz­ione con Svimez propedeuti­co allo sviluppo di questo strumento fiscale nel Sud del nostro paese. Uno strumento la cui diffusione è stata incredibil­mente rapida, se si tiene conto che la prima zona economica speciale è stata creata solo nel 1959, a Shannon in Irlanda, anche se poi sono stati in particolar modo i Paesi in via di sviluppo a esplorare al meglio le possibilit­à offerte da questo strumento economico. Il caso più emblematic­o (e più studiato dagli analisti e dagli esperti di economia) è sicurament­e quello cinese: le Zes contribuis­cono da sole al 22% del Pil della Cina, al 46% degli investimen­ti diretti esteri che ogni anno arrivano nel Paese e al 60% delle esportazio­ni del gigante asiatico. L’esperienza più spesso citata è quella di Shenzhen, la città dove nel 1980 è stata inaugurata la prima Zes cinese: se fino a quella data era un semplice villaggio di pescatori, oggi Shenzhen è una metropoli di 12 milioni di abitanti, con un Pil superiore ai 338 miliardi di dollari. In Europa, è invece la Polonia a poter vantare la più approfondi­ta conoscenza del tema: la prima Zes polacca è stata istituita nel 1995 a Mielec e, a oggi, se ne contano 14 nel Paese, capaci nel solo 2017 di attirare investimen­ti per 5 miliardi di euro e di creare 16 mila nuovi posti di lavoro. Un altro esempio di successo a livello europeo è poi rappresent­ato dalla

Madeira Free Trade Zone, istituita nel 1980 in Portogallo. È tuttavia l’Italia, con la legge 123 del 2017 che ha dato il via libera alle Zes di Campania, Calabria, Puglia Jonica e Puglia Adriatica, mentre sono in sviluppo quelle di Abruzzo, Sicilia (due) e Sardegna, la prima grande economia europea a sperimenta­re tale strumento all’interno del proprio territorio nazionale. Il nostro Paese aveva adottato questo strumento per dare al Mezzogiorn­o una boccata di ossigeno a un territorio che sta vivendo una preoccupan­te involuzion­e nella capacità di creare imprese e occupazion­e. Secondo le stime del centro Srm, le Zes avrebbero potuto generare un incremento dell’export di circa il 40%. Poi è arrivato il Covid-19.

 ?? Il modello ?? L’esperienza più citata è quella di Shenzhen, dove nel 1980 è stata inaugurata la prima Zes cinese: da villaggio di pescatori, oggi è una metropoli di 12 milioni di abitanti
Il modello L’esperienza più citata è quella di Shenzhen, dove nel 1980 è stata inaugurata la prima Zes cinese: da villaggio di pescatori, oggi è una metropoli di 12 milioni di abitanti
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Il curatore Andrea Toselli è stato ad di Pwc Italia

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